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unastoria: le tavole originali in mostra allo Spazio WOW

INCONTRO CON GIPI E PRESENTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE – La graphic novel unastoria, pubblicata da Coconino Press a Novembre e già alla sua terza ristampa, ha attirato l’attenzione di molti per la qualità dell’opera, chiaramente, ma anche per l’aspettativa che è stata capace di creare.

Anche nel buio della notte più scura il cielo possiede una luce sua.
Mi chiedo, amore, da dove viene questo chiarore?
Non dalle stelle, che sono troppo lontane. Non dalla luna, assente.
Viene dai nostri desideri, forse?
Che siano i nostri cuori, le speranze, a illuminare il cielo?

Sono passati cinque anni dall’ultimo fumetto di Gipi, e come se non bastasse la candidatura al Premio Strega, il premio letterario più prestigioso del Bel Paese, rende questo titolo un primato imperdibile.  È anche per questo che Wow Spazio Fumetto, museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata di Milano, non ha perso l’occasione e terrà in esposizione fino al 16 Marzo le 107 tavole originali della graphic novel.

L’inaugurazione della mostra si è svolta Sabato 15 Febbraio, presieduta da un incontro con l’autore punzecchiato dalle domande del Prof. Matteo Stefanelli, che tra le altre cose insegna all’Università Cattolica. E visto che noi di C4Comic eravamo lì, cerchiamo di farvi rivivere il momento.

La sala era gremita, più di quanto chiunque dello staff si aspettasse, visto che, oltretutto, avevano organizzato anche una diretta streaming. Gipi si è dimostrato gentilissimo, davvero affabile ed estremamente propenso a parlare di sé, delle sue esperienze personali e delle emozioni provate prima durante e dopo il parto di questo titolo.
Il rapporto con i fumetti, per lui, è come quello con un grande amore. Una storia travagliata di alti e bassi: quando ti lasci il mondo ti crolla addosso, ma poi pensi di poterti innamorare di nuovo; trovi una nuova amante, nel suo caso il cinema, ma alla fin fine ti rendi conto che non era quella giusta, e quando ti è data l’opportunità di riprovarci col tuo vero amore, speri che questo periodo di appagamento non finisca più.unastoria non è un racconto facile, privato dell’umorismo che caratterizzava i suoi titoli precedenti è volutamente ostico e criptico. Gipi ha voluto sfidare i suoi lettori, per capire se in futuro avrebbe potuto sperimentare, essere libero di esplorare nuove trame e stili ed avere comunque un riscontro positivo senza essere conciliante. Non ci sono costruzioni complesse, c’è una trama accennata che non permette al lettore una comprensione facile, il dialogo è ridotto ai minimi termini mentre è l’illustrazione a farla da padrone, cercando di lasciare le emozioni e il cuore dell’autore in mano a chi sta leggendo, mettendo a dura prova il suo immaginario, e la sua capacità di colmare quei buchi volutamente lasciati.
Non è una storia, ma una magia, un volume capace di suscitare inspiegabilmente sensazioni forti e commoventi. È questa la contraddizione insita di questo fumetto, un titolo così semplice contrapposto a una comprensione quasi impossibile.

unastoria è nata “per culo”, perché a detta del suo autore, è stato il caso a volerlo seduto alla scrivania da disegno piuttosto che a quella del computer per giocare a World of Warcraft. La fortuna è arrivata nel momento giusto: essere emotivamente pronto per rimaneggiare la propria vita, disegnandola in un fumetto.
Quella raccontata in questo albo è la storia di una crisi, è la dualità tra la lotta per la sopravvivenza in un contesto in cui è un’utopia, la guerra di trincea vissuta attraverso le lettere del nonno del protagonista, contrapposta al personaggio principale che pur avendo tutte le carte in regola per essere felice, non ci riesce, perde la voglia di vivere e impazzisce.
La scelta della prima guerra mondiale è stata, anch’essa, un caso: una conseguenza del flusso di coscienza che lo ha portato a disegnare l’intero albo. Delle imprecisioni storiche non se ne cura, perché non è l’accuratezza ad essere importante, ma il concetto e la distanza temporale che separa i due personaggi, l’avo e il protagonista.

Le vicende personali che Gipi condivide durante tutto l’incontro servono ad esemplificare ogni scelta che, inconsciamente, ha preso per questo titolo; è grottesca la sensazione che si prova sentendogli raccontare delle sue analisi dello sperma, che lo hanno classificato come incapace di procreare, o della morte del padre, della nipote adottiva piuttosto che delle lacrime versate a Latina quando pensava che nessuno avrebbe compreso il fumetto, e che sarebbe stata l’ennesima prova della fine della sua carriera. Grottesche perché raccontate con quell’ironia che permette di ascoltare blandamente anche gli accadimenti più drammatici, riuscendo ad essere comunque capaci di imprimere in noi la consapevolezza che quel fumetto è molto più di colori e inchiostro, ma è il cuore pulsante di una persona in cui ognuno di noi potrebbe immedesimarsi.

Fortunatamente per Gipi e le sue insicurezze di fallimento, il fumetto è un successo, e spero lo sarà anche la mostra, curata in ogni dettaglio e una vera chicca per chi ha amato questo titolo imprescindibile dalla lettura.

WOW Spazio Fumetto, Viale Campania 12, ingresso libero alla mostra che dura fino al 16 Marzo.

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