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Al cinema: terzo capitolo per Cap

CAPITAN AMERICA WILLIAM BURNSIDE CHRIS MARKUS STEPHEN MCFEELY – Cosa ci aspetta dopo The Winter Soldier?
I fratelli Russo hanno già confermato la loro disponibilità per il terzo episodio riguardante l’eroe americano per eccellenza, con Christopher Markus e Stephen McFeely come sceneggiatori.
Ma di cosa parlerà? Si ispirerà nuovamente alle storie di Ed Brubaker?

In un’intervista rilasciata al sito Den of Geek! (che potete leggere, in inglese, qui), i due sceneggiatori hanno tratteggiato la loro visione per il prossimo capitolo della saga, principalmente basata su quegli elementi lasciati in sospeso durante gli altri lungometraggi che hanno visto protagonista il leader dei Vendicatori, cercando però anche nuovi stimoli dai fumetti.
Ma detta così è banale, quasi una presa in giro.
La chicca vera e propria, quella succosa ma certamente studiata, che hanno lasciato trapelare sta fomentando l’immaginario di tutti i fan, più o meno accaniti.

All I’m saying is psychotic 1950s Cap.”

Un piccolo riassunto per i meno preparati: l’universo Marvel vuole che nel periodo in cui Cap era creduto morto, e invece “semplicemente” congelato, un nuovo Capitan America, detto poi Gran Direttore, prese il suo posto.
William Burnside era una groupiepassatemi il termine ndr – aveva studiato la storia del suo idolo per anni, tanto da farsi un viaggio fino in Germania per consultare gli archivi nazisti che riguardassero l’oggetto del suo desiderio. Fu durante questo soggiorno che si trovò tra le mani, accidentalmente, quella che sembrava la formula per creare il supersoldato. Formula prontamente offerta al governo americano, allora impegnato nella guerra in Corea, e che al contrario lasciò cadere il progetto nell’oblio.
Cambio di nome e chirurgia plastica hanno trasformato il professore in una copia dello Steve Rogers originale: ma non contento della sola apparenza, e non accettando la possibilità di non vedere utilizzata la formula trovata, decide di iniettarsi lui stesso il siero. Così nasce il nuovo, psicotico Capitan America degli anni ‘50.
Psicotico perché la formula mancava di quella parte, vagamente fondamentale, che avrebbe dovuto stabilizzare la trasformazione. Il nuovo Cap pian piano perde la ragione, diventa mano a mano sempre più paranoico, vedendo spie comuniste ovunque. La sua ossessione sfocia in allucinazioni e una follia tale da portarlo ad attaccare gli innocenti.
È il 1955 quando la FBI lo cattura e mette in animazione sospesa, in attesa di trovargli una cura.

La storia non finirebbe qui, ma in fondo sono stati dati abbastanza appigli per iniziare a fantasticare.

Redazione

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