VABBE’, SCHERZAVO – Polemiche sul titolo a parte, bisogna dire che fra i contributi diretti del padre di Star Trek, Gene Roddenberry, ed i racconti di uno dei padri della fantascienza Harlan Ellison , alcune fra le puntate della prima serie (1966-1967) erano autentiche perle. Basata sul racconto di Ellison, vincitore del premio Hugo per la fantascienza e mixata poi dalle idee di Roddenberry (sono andati poi in tribunale per decidere chi era effettivamente l’autore dello script, tanto che ,fino a poco tempo lo scritto originale era di fatto inutilizzabile ) , portava al grande pubblico idee come continuum spazio temporale e viaggio nel tempo. Roba da fantascienza (ah ah ah, ok basta battute)
DUE PAROLE SULLA TRAMA- Lo script fa riferimento alla prima stesura, per cui troviamo che sull’ U.S.S. Enterprise, gira un botto di droga (guarda caso problema all’epoca all’ordine del giorno anche nell’esercito americano). Il sottotenente Richard Beckwith è il responsabile dello spaccio, e viene acchiappato senza troppe cerimonie. La corte marziale lo manda a morte e, per evitare brutti spettacoli agli abitanti della terra, viene spedito su un pianeta morto, perchè venga eliminato. Incaricato del trasporto è ovviamente l’Enterprise. Appena arrivati, Kirk ed i suoi compagni scoprono che, proprio su quel pianeta dove in teoria non c’è nulla di nulla, in realtà vive il Guardiano del Sempre, che ha pensato bene di mandare Beckwith indietro nel tempo. Ovviamente se uno è cattivo non può evitare di fare danni, e infatti Beckwith fa un casino anche nel passato. Bloccati in un continuum alternativo, a Kirk and Spock non resta che farsi mandare dal Guardiano indietro al 1930, per mettere a posto le cose. Li, dopo mille peripezie, trovano Edith Koestler, un brav’uomo, veterano amputato della prima guerra mondiale. Insomma, perché tutto torni a posto il disgraziato Koestler deve morire. Bello cazzarola!
E ORA IL FUMETTO – Pensate che la sceneggiatura rappresentata sul piccolo schermo, era stata rimaneggiata ed adattata, per rientrare nei canoni della censura e nei limiti cronologici di una puntata, vale a dire circa mezz’ora. Adesso però che non ci sono “limiti di tempo” , i guru della IDW Scott e David Tipton hanno pensato all’adattamento fumettistico , mentre il disegnatore J.K. Woodward ,ha ideato e realizzato le illustrazioni. Finalmente, eliminate tutte le edulcorazioni ed i tagli effettuati sull’altare dall’audience, potremo vedere e leggere tutte le sfumature della storia di Hallison, così come erano state ideate.
Fonte : Previews World
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