Three 4 Comic: Zombie
S01E02 – Con gli anni 2000 è iniziata l’era degli Zombie, infatti grazie alle loro qualità e al loro fascino sono arrivati a essere tra le figure più conosciute al mondo, hanno sfondato nel cinema, nella musica, nella letteratura e nei videogame; ma non sembrano destinati a diminuire il loro successo, anzi la loro fama è aumentata in maniera esponenziale senza dare cenni di cedimento, o meglio di decomposizione. Probabilmente uno dei fattori più determinanti di questo successo è che nel nuovo millennio si afferma, una delle categorie di questo Morto Vivente che nei decenni passati si erano sviluppate, ovvero lo Zombie diventato tale a causa di un Morbo. Morbo, Malattia e Virus, parole che in questo momento storico portano alla mente le paure maggiori; gli alieni e le bombe nucleari hanno lasciato spazio alle fatidiche Armi di distruzione di Massa e Armi Batteriologiche.
Ovviamente anche i fumetti non sono stati risparmiati dall’epidemia dei morti viventi; si erano già viste alcune avvisaglie della futura ricomparsa già negli anni settanta con Tales of the Zombie, una serie di fumetti pubblicata dalla Marvel Comics, dove si narrano le gesta del protagonista Simon Garth che viene tramutato in Zombie; oppure nel 1986, quando Tiziano Sclavi creò il fumetto Dylan Dog edito da Sergio Bonelli, con l’albo numero 1 della serie intitolato, L’Alba dei Morti Viventi. Con l’avvento del nuovo millennio gli Zombie sfondano anche in questo campo, precisamente con la collana mensile The Walking Dead, creata da Robert Kirkman ed illustrata da Tony Moore, che viene lanciata nel 2003 da Image Comics ed in breve tempo riscuote un grande successo tra i lettori e la critica. Con il successo di The Walking Dead il mondo del fumetto sembra aver trovato un grande interesse per quanto riguarda questi esseri, infatti numerosi autori hanno iniziato a sbizzarrirsi su questo tema, così di lì a poco sono uscite molte serie e mini-serie dedicate ai Non Morti.
In questa produzione che inizia a essere numerosa, ci sono alcuni fumetti degni di nota; come la mini-serie Zombie King creata da Frank Cho e edita sempre da Image Comics, dove una misteriosa medicina sembra curare ogni cosa ma a caro prezzo; El Zombo Fantasma di Kevin Munroe e David Wilkins edito dalla Dark Horse, dove un Westrler messicano dopo la sua morte viene rispedito sulla terra per vendicarsi dei propri assassini; Containment creato da Eric Red e Nick Stakal e lanciato da Idw Publishing, in cui gli Zombie sbarcano nello spazio tramite una navicella spaziale, nella quale, in seguito ad un incidente, parte dell’equipaggio si trasforma in queste fameliche creature dando la caccia agli altri sopravvissuti; sempre della Idw Publishing è Remains di Steven Niles e Kieron Dwyer, dove gli Zombie assediano un casinò di Las Vegas; anche George Romero si cimenta nel campo dei graphic novel creando e sceneggiando il personaggio di Damien Cross, eroe Non Morto del fumetto Toe Tags della Dc Comics; infine degna di nota è la rivista Zombie Tales edita da Atomeka, nelle cui pagine vari autori si cimentano con il mito dei Non Morti.
Il loro successo è dovuto in grande parte, alla loro facilità di rappresentare e personificare le paure e i timori più reconditi della mente umana, riuscendoci in ogni epoca che hanno attraversato, prestandosi perfettamente alle rivisitazioni che i vari registi e autori hanno effettuato durante il susseguirsi degli anni. Passando così da essere espressione della paura per l’ignoto e l’inesplorato, a essere poi timore verso il diverso che minaccia la comunità e infine espressione di paura globale per un’apocalisse di massa che investe il mondo moderno.
Una delle tematiche che ad esempio è stata utilizzata di più da questo genere e ne ha diffuso il mito, è quella che ha come padre George Romero, il quale gli ha utilizzati come mezzo di critica della società contemporanea. Mostrando così come di fronte all’invasione di questi esseri la società si dimostra ogni volta impreparata e pronta a mostrare il peggio di se; questo è quello che mostra la maggior parte dei film di Zombie, ovvero la fragilità del tessuto che tiene insieme la società.
Un altro importante motivo del loro grande successo è dovuto al fascino innato che influenzano su noi spettatori e lettori; ci fanno paura e al tempo stesso ci affascinano, perché sono manifestazione esteriore della Morte, una cosa che è presente nella vita di tutti, non si scappa dalla morte quindi affrontarla ci spaventa, per di più manifestata su esseri che una volta erano come noi. Di qui il terrore legato al fascino di una morte al tempo stesso temuta ma mai esplorata; quel tipico bisogno umano di saperne di più sull’inesplicabile destino, quel bisogno irrefrenabile quando facciamo zapping e capitiamo un momento su un film horror che ci spaventa, se cambiamo canale subito dentro di noi vorremmo rimetterlo e affrontare il “Mostro” delle nostre paure.
Gli Zombie oltre che a questo binomio paura/fascino della morte, incarnano però al tempo stesso la speranza, questi esseri sono certo inesorabili, spietati e letali ma non bisogna essere un eroe per poterli battere; non c’è bisogno di spade magiche, libri maledetti o trucchi magici, basta un po’ di coraggio unito alla determinazione e alla voglia di vivere per potersela cavare.
Proprio quest’aspetto forse è il motivo principale del loro grande successo, l’idea di poter battere con le proprie forze la Morte. Ogni volta che leggiamo o guardiamo una storia di Zombie ci chiediamo “Che cosa avrei fatto io?”; per questo la nostra mente viene attratta da queste storie e ci ritroviamo come i protagonisti di queste storie, persone di tutti i giorni con i loro segreti i loro problemi e certo anche i loro limiti, ma con una grande voglia di vivere e anche se il mondo che ci circonda a volte ci fa paura, dentro di noi la voglia di combattere è più forte di quella di soccombere.
Nicolò Laporini nasce a Pontremoli nel 1992. Diplomatosi come ragioniere programmatore, sceglie di non intraprendere una vita di scartoffie e fatture ma di provare a seguire le sue più grandi passioni: il disegno e l'amore per il fumetto. Si iscrive alla Scuola Internazionale di Comics Di Reggio Emilia e al secondo anno di fumetto inizia a seguire anche il corso di colorazione digitale. Ha colorato il 7° numero della fanzine del Fan Club Ufficiale di Dylan Dog e il 2° numero di Black Block, autoproduzione Damage Comix. Attualmente frequenta il terzo e ultimo anno del corso di fumetto.
Stefano Sergiampietri disegna da quando ha memoria, frequenta poi la Scuola Internazionale di Comics di Firenze nei corsi di fumetto e illustrazione. La gente dice che sorride poco e che è alla ricerca continua di uno stile personale tra pittura, inchiostrazione e graffiti.
Jacopo Vanni, classe 1990, si diploma al liceo artistico di La Spezia nel 2009 e frequenta l Accademia di Belle Arti di Carrara all'indirizzo di arti multimediali. Nel 2012 muove i primi passi nel mondo dei comics grazie a un corso di fumetto gestito da Michele Bertilorenzi. A marzo dell anno seguente entra a far parte del gruppo Damage Comix con il quale realizza il suo primo albo “The Day Of The PowerMarshall” esordendo a Lucca Comics 2013.