Se tutte queste serie al tempo erano puramente Trasposizioni, ossia la riproposizione televisiva delle vicende raccontate nel fumetto con cambiamenti più o meno marginali, successivamente si è passati lentamente dalle trasposizioni al Cross-over, ovvero la nascita di nuove vicende o sviluppi narrativi relativi però allo stesso universo narrativo, per finire con il Mash-Up, praticamente un vero e proprio mescolamento di generi e canali multimediali che si vanno ad influenzare a vicenda.
Oggi ormai siamo abituati al Mash-Up tra i vari generi di cultura popolare, il film nato dal fumetto ispirato al libro da cui prende spunto una serie di videogame, alla base di questo procedimento c’è ovviamente il Dio Denaro, ma noi appassionati spesso chiudiamo un occhio di fronte a questo aspetto e ci concentriamo piuttosto sulla prospettiva di poter giocare,guardare, leggere qualcosa di “nuovo” inerente ad un’altra cosa che ci era già piaciuta tanto.
Detto questo, però dobbiamo ammettere che ultimamente alcune operazioni sono riuscite comunque a portare alla luce alcune serie televisive prese dai fumetti che non solo non hanno “rovinato” la loro fonte di origine ma in alcuni casi gli hanno portato giovamento.
Come non citare The Walking Dead, la serie televisiva basata sul omonimo fumetto di Robert Kirkman, che dal 2010 ha avuto un successo strepitoso portando alla ribalta anche il suo corrispettivo cartaceo, ma anche serie meno famose come Arrow del 2012 basata sul personaggio di Freccia Verde della DC Comics, che al suo esordio ha visto seguire 2 stagioni e ha da poco ricevuto la conferma per una terza; questa produzione partita un po’ in sordina ha sempre riscontrato però ottimi ascolti, dovuti ad una trama avvincente che mescola azione ironia e romanticismo, riscontrando così sempre più consensi. Questi sono esempi tipici di serie televisive che non vogliono cavalcare solo l’onda del successo del fumetto o del film, ma che cercano piuttosto di creare un prodotto valido che vada a poi a completarsi , anche se non necessariamente, con gli altri prodotti relativi allo stesso universo narrativo disponibili sul mercato; perciò ben vengano queste produzioni che non potranno che fare del bene al mondo della Televisione e al mondo del Fumetto.
Nicolò Laporini nasce a Pontremoli nel 1992. Diplomatosi come ragioniere programmatore, sceglie di non intraprendere una vita di scartoffie e fatture ma di provare a seguire le sue più grandi passioni: il disegno e l'amore per il fumetto. Si iscrive alla Scuola Internazionale di Comics Di Reggio Emilia e al secondo anno di fumetto inizia a seguire anche il corso di colorazione digitale. Ha colorato il 7° numero della fanzine del Fan Club Ufficiale di Dylan Dog e il 2° numero di Black Block, autoproduzione Damage Comix. Attualmente frequenta il terzo e ultimo anno del corso di fumetto.
Stefano Sergiampietri disegna da quando ha memoria, frequenta poi la Scuola Internazionale di Comics di Firenze nei corsi di fumetto e illustrazione. La gente dice che sorride poco e che è alla ricerca continua di uno stile personale tra pittura, inchiostrazione e graffiti.
Jacopo Vanni, classe 1990, si diploma al liceo artistico di La Spezia nel 2009 e frequenta l Accademia di Belle Arti di Carrara all'indirizzo di arti multimediali. Nel 2012 muove i primi passi nel mondo dei comics grazie a un corso di fumetto gestito da Michele Bertilorenzi. A marzo dell'anno seguente entra a far parte del gruppo Damage Comix con il quale realizza il suo primo albo “The Day Of The PowerMarshall” esordendo a Lucca Comics 2013.
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