Non bastavano le radiazioni vere, a Fukushima piovono anche quelle di carta

UN FENOMENO TUTTO GIAPPONESE – Di per se la storia è abbastanza surreale: l’autore, Tetsu Kariya (che non è mica l’ultimo degli ultimi, questo è il papà di Megaloman!) , decide che il suo manga, un titolo che dal 1983 ha parlato quasi esclusivamente di cucina, deve dire qualcosa di più importante, e quindi trasforma il protagonista, il giornalista culinario Shiro Yamaoka e la sua assistente Yūko Kurita, in due detective alla ricerca della “verità” sul disastro nucleare, e li fa investigare sui reattori danneggiati. Evvai!CENSURA? – Nell’ultimo capitolo uscito però l’autore, racconta di sintomi subiti dai giornalisti protagonisti dopo l’esposizione alle radiazioni nucleari all’interno di un impianto di Fukushima: emorragie, spossatezza e disturbi vari. Ma non basta, infatti viene fuori che questi sintomi sono diffusi tra la popolazione. Ecco che da qui Shiro e Yūko denunciano la censura generale riguardo all’argomento, sostanzialmente riportando quelle che furono le azioni della Tokyo Electric Power Company in occasione del disastro (quello vero). Questo accadeva lunedi 5 maggio. Il fatto è che una roba del genere, apparsa su un fumetto che ha venduto complessivamente 130 milioni di copie (si, avete letto bene) e si attesta su un milione e duecentomila copie per tankobon,non poteva passare sotto silenzio. Infatti è successo un casino epocale!

Fonte: Roket News 24 Immagine Copertina: Io Arte opera di Willman Mayer