S01E16 – Lupo Alberto ha la mia età. Anzi non esattamente, ha un anno di più, ma siamo quasi coetanei. Il maestro Guido Silvestri, in arte Silver, ha cominciato a disegnare le avventure del lupastro quando aveva 19 anni e l’Italia era un gran casino. Era il periodo della Austerity, non si poteva viaggiare con la propria macchina, le insegne luminose più grandi dovevano rimanere spente ed i cinema chiudevano alle 22. In medio oriente c’era la guerra, la cortina di ferro era bella forte e la gente era molto molto arrabbiata (no, non per via dei cinema…). E allora, dopo essersi fatto le ossa nello studio di Bonvi (Sturmtruppen, Nick Carter, Cattivik e potrei andare avanti per un pezzetto..) , Silver decide che c’era bisogno anche di ridere, e che per ridere non era necessario guardare per forza la televisione o andare al cinema: si poteva ridere con un albetto di strisce che parlava di un lupo fatto a forma di pera, che era perdutamente innamorato di una gallina, anche lei fatta a forma di pera. Dopo qualche breve apparizione sui giornali nel ’73 , nel dicembre 1974 Lupo Alberto cominciava ad apparire regolarmente. Prima le strisce su Il Corriere dei Ragazzi, poi Eureka, poi le raccolte…. Fino al mensile dei giorni nostri.
Ok probabilmente non c’è stata nessuna illuminazione divina, e Silver semplicemente dopo avere aiutato Bonvi sulle sue testate, ha deciso che era il momento per una cosa tutta sua. Non mi fraintendete però: Lupo Alberto non era, e non è mai stato, solo un animale antropomorfo che tenta di irrompere nella Fattoria McKenzie. Alberto nasce come un giovane scapestrato che fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Non ha una casa, vive sulla collina vicino alla fattoria, e il motivo scatenante delle prime scorribande è proprio la fame. Eppure se leggete le strisce, non si può fare a meno di scompisciarsi dalle risate. Ci sono Mosè, il cane da guardia che si impegna per impedire l’accesso al Lupastro, Enrico la talpa e la moglie Cesira, la stessa gallina Marta, in lotta con Alice per l’amore di Alberto, e c’è la vita quotidiana della fattoria. Silver ha sempre, in qualche maniera, fatto sorridere descrivendo la vita e le miserie della società italiana. Per questo è un fumetto importante, e lo è stato nel suo piccolo, soprattutto in un periodo in cui i treni saltavano per aria e la gente aveva paura.
Nel tempo il tratto è cambiato, i personaggi si sono evoluti ed anche la fattoria è cambiata. Quarant’anni sono lunghi, è cambiata l’Italia, ma ancora oggi il lupastro blu, (che all’inizio mica si capiva che era blu…le strisce erano solo rigorosamente in bianco e nero) continua a far capolino nelle edicole. Oggi Lupo Alberto vanta fumetti regolari, una serie a cartoni animati, la pubblicazione in svariati luoghi sulla terra. Non sembra più una pera con le gambe, e non sussurra più “zitt zitt zitt” quando cammina piano per non farsi sentire. Oggi è un bel lupetto snello, ha una casa ed ha staccato il contatto abusivo con la SIP. Chi lo legge oggi forse non lo sa, ma Lupo Alberto è un fumetto importante proprio perché affronta tutti i temi, ma lo fa con il sorriso, e perché nei prossimi quarant’anni, ci cazzierà ancora su tutti quegli aspetti che riteniamo fondamentali nella nostra vita di tutti i giorni, ma che alla fine, fanno ridere. E molto. In questo articolo potete trovare il video di una conferenza di Silver sui 40 anni di Lupo Alberto.
Noi di C4 Comic abbiamo deciso di omaggiarlo con questo editoriale e con i disegni dei nostri artisti, che speriamo apprezzerete.
Tanti auguri Lupo Alberto e grazie Silver
(anche se a me Lupo Alberto piaceva di più a forma di pera!)
Nicolò Laporini nasce a Pontremoli nel 1992. Diplomatosi come ragioniere programmatore, sceglie di non intraprendere una vita di scartoffie e fatture ma di provare a seguire le sue più grandi passioni: il disegno e l'amore per il fumetto. Si iscrive alla Scuola Internazionale di Comics Di Reggio Emilia e al secondo anno di fumetto inizia a seguire anche il corso di colorazione digitale. Ha colorato il 7° numero della fanzine del Fan Club Ufficiale di Dylan Dog e il 2° numero di Black Block, autoproduzione Damage Comix. Attualmente frequenta il terzo e ultimo anno del corso di fumetto.
Stefano Sergiampietri disegna da quando ha memoria, frequenta poi la Scuola Internazionale di Comics di Firenze nei corsi di fumetto e illustrazione. La gente dice che sorride poco e che è alla ricerca continua di uno stile personale tra pittura, inchiostrazione e graffiti.
Jacopo Vanni, classe 1990, si diploma al liceo artistico di La Spezia nel 2009 e frequenta l Accademia di Belle Arti di Carrara all'indirizzo di arti multimediali. Nel 2012 muove i primi passi nel mondo dei comics grazie a un corso di fumetto gestito da Michele Bertilorenzi. A marzo dell'anno seguente entra a far parte del gruppo Damage Comix con il quale realizza il suo primo albo “The Day Of The PowerMarshall” esordendo a Lucca Comics 2013.
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