La ferita è ancora aperta ma ciò che resta della redazione non getta la spugna. Patrick Pelloux, collaboratore del giornale e medico, ha detto, ai microfoni di Radio France Inter, che mercoledì prossimo Charlie Hebdo sarà in edicola.
Come avrebbe detto Cabu, bisogna che usciamo con un giornale ancora migliore. Quindi lo faremo, non so come lo scriveremo, con le nostre lacrime.
Dovevo andare alla riunione di redazione ieri ma ho dovuto assistere a un incontro con i vigili del fuoco e del pronto soccorso per preparare una migliore organizzazione e una migliore accoglienza delle urgenze in Francia.
Durante la riunione, verso le 11.30 il mio telefonino a suonato, era Jean-Luc, il grafico, che mi ha detto “Vieni, hanno bisogno di te, hanno sparato”. Ho pensato a uno scherzo, che la riunione era finita prima. Sono arrivato per primo, non vi racconto quello che ho visto.
I giornalisti di Charlie Hebdo non erano uomini razzisti. Prima di essere uccisi il dibattito era “Come si può lottare contro il razzismo in Francia”. Ci siamo sempre battuti contro tutti gli estremismi. Non c’è alcun odio contro i musulmani. “Charlie Hebdo” è laico. Penso che Charb si sarà alzato prima di farsi ammazzare facendo il gesto dell’ombrello.
Richard Malka, avvocato della testata, ha confermato l’uscita del giornale per mercoledì prossimo. Si tratterà di un’edizione speciale composta da 8 pagine, invece di 16, e avrà una tiratura di 1 milione di copie (di solito venivano stampati 60.000 esemplari). Charlie Hebdo ha subito ricevuto l’appoggio di grandi gruppi del mondo giornlistico francese come Canal+, Le Monde e Libération, che ha ospitato la testata.
Fonte: www.adnkronos.com
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