Una delle cose che più amo della mia collaborazione con C4Comic è la possibilità di poter sfogare nello stesso momento due delle mie passioni, un’unione che si può riassumere in tre parole: scrivere di fumetti. Oltre a questo, far parte della redazione mi permette di entrare in contatto con artisti e autori che altrimenti rimarrebbero soltanto un nome su un libro. Alessandro Caligaris, autore di Hoarders (volume, edito da Eris Edizioni, di cui potete leggere la recensione cliccando qui), è una di quelle persone che rendono il compito di intervistare un artista, ancora più piacevole di quanto non sia già di suo.
Disponibile e gentilissimo, l’artista torinese ci racconta di sé, di come è nata l’idea di Hoarders e dei suoi progetti futuri. Enjoy!
C4Comic: Ciao Alessandro, benvenuto su C4Comic! Dopo averti conosciuto di persona al Lucca Comics & Games 2014, dopo aver letto e recensito la tua opera prima, Hoarders, finalmente siamo arrivati all’intervista ed è un piacere averti tra noi.
Alessandro Caligaris: È un piacere anche per me! Nella “Malebolgia” lucchese si fanno sempre incontri interessanti!
C4C: Alessandro, su C4Comic c’è la scellerata usanza di lasciare spazio all’autore per parlare di sé e presentarsi al pubblico. Hai voglia di raccontare, per coloro che ancora non ti conoscono, chi è Alessandro Caligaris?
Ma sono anche uno che insegue il proprio sogno (ovvero vivere del mio lavoro artistico… Grande novità, eh?!) con totale dedizione, cercando di evitare il più possibile fuorvianti compromessi, in poche parole… Lotto come un dannato per sbarcare il lunario, tra le fila del “precariato unito”.
In questi ultimi anni, vista la rovinosa realtà che ci circonda, mi sento davvero “un giullare tra le rovine” e, dietro le molte preoccupazioni per la mia sorte futura come artista e autore, non nego di nascondere un sorrisetto compiaciuto nel constatare come molti dei personaggi che creo vengano platealmente superati dai loro alter ego reali! Forse una magra consolazione, ma sicuramente un buon segno verso cui continuare ad orientare la mia ricerca di “scrutatore dell’osceno”! Tanto per dare qualche info in più, sempre che interessi, sono un fanatico di serial americani e anime giapponesi, appassionato di letteratura noir e sempre a caccia di “cazzate immonde” in rete.
A.C. : Messa giù così mi fa apparire più secchione e più “fenomeno” di quanto sia in realtà, mentre sono solo uno che ha sempre amato profondamente ciò che fa. È stato necessario conciliare le varie sfaccettature del mio lavoro, poiché sono fermamente convinto che ci siano concetti e narrazioni che si prestano ad essere rappresentati in modo più efficace tramite alcuni strumenti piuttosto che con altri, da qui la volontà di confrontarmi tanto con un graphic novel, piuttosto che con progetti di street art o raccolte di lavori per un evento in galleria; inoltre le soddisfazioni e il dialogo con i fruitori della mia produzione cambia radicalmente a seconda del “media” che scelgo di utilizzare per esprimermi, ecco perché ho scelto di dilatare la mia ricerca su più fronti… Uno solo non poteva bastarmi per dire tutto ciò che ho da dire. Senza contare che sono uno che dorme ed esce davvero poco… E poi, diciamocela tutta, un buon disegnatore non dovrebbe avere problemi nell’adattare la propria cifra stilistica ai vari supporti, a prescindere che siano una piccola vignetta o un muro di di grandi dimensioni.
C4C: Passiamo a parlare di Hoarders. A noi di C4Comic è piaciuto molto: esteticamente è un lavoro che lascia a bocca aperta e nei contenuti è cattivo e molto profondo. Come ti è venuta però l’idea di raccontare una storia partendo da una patologia come quella dell’accumulo compulsivo?
C4C: In Hoarders ci sono molti rimandi a personaggi non proprio splendenti della politica italiana (mi riferisco al Santo Trafficante che ricorda qualcun altro che è considerato o un santo o un mafioso). Una satira graffiante e molto efficace. Quasi dolorosa. Eppure il vero e proprio “sporco”, inteso come male della società, si legge andando in profondità nella storia. Ad esempio quando si tocca il tema religioso. Sembra quasi che tu abbia esorcizzato le tue paure, vuoi parlarcene?
Penso che chi ha la possibilità di raccontare la propria realtà non si debba soltanto limitare a produrre del semplice intrattenimento, anche senza grandi pretese, un accenno ad alcuni argomenti è, credo, quasi “dovuto” di questi tempi. Lo Stivale ha un disperato bisogno di “Satira”, qualunque sia la sua forma, perché noto ormai da tempo con quanta fatica si “rida” della famigerata “classe dirigente”! L’opinione pubblica passa continuamente dall’adorazione per gli uomini di potere all’odio e al disprezzo più puro nei loro confronti, una forsennata oscillazione perpetua in cui la nostra satira fatica a risorgere nelle sue vecchie forme, ma di cui oggi avremmo impellente bisogno!
C4C: Abbiamo accennato poco fa al tuo stile grafico. Il tuo è un disegno iper-dettagliato, riempie la vignetta così come gli hoarders riempiono i propri spazi. Ogni tavola è una mappa del tesoro ricca di dettagli e di particolari che, se visti nell’insieme, richiedono la contemplazione che si riserva a un paesaggio. Hai uno stile molto personale, soprattutto se si considera che sei al tuo esordio. Quali sono le tue influenze e cosa ti ha portato ad avere un tratto così particolare?
C4C: Pochi giorni fa sulla pagina Facebook di Eris Edizioni, il tuo editore, abbiamo visto che qualcosa bolle in pentola in merito a un tuo prossimo progetto? Puoi accennarci qualcosa?
A.C. : Nei mie sogni più “libidinosi” Hoarders ha dei “fratelli”. Non ho mai pensato ad una saga vera e propria ma ha dei progetti che pur vivendo autonomamente sono strettamente connessi e forniscono un’evoluzione narrativa al lettore. Da Hoarders sono rimaste fuori molte cose da “criticare” e per farlo nel migliore dei modi ho chiesto per questo nuovo progetto aiuto ad un amico romanziere, Antonio Falbo, con cui condivido un passato professionale ed una certa “visione d’insieme”.
Inutile dire che è ancora tutto ancora in profonda “incubazione”, ma se riusciremo a dare vita a questo nostro “Frankenstein Junior”… Non avrà pietà per nessuno, ancor meno del suo predecessore!
C4C: Prima di salutarci resta il tempo per il marchio di fabbrica di C4Comic, ovvero: qual è la tua kriptonite?
A.C. : Domanda dolente! Io ne ho parecchie di allergie kriptonitiche! Direi, innanzi tutto, Superman, Topolino e tutti i “buoni per forza” come loro! Poi aggiungerei le fiction italiane come Don Matteo e Carabinieri e i format televisivi studiati apposta per rincoglionire i bambini come Peppa Pig e i Teletubbies! E, direi, oltre il palinsesto TV della domenica ci metterei anche i fumetti disegnati male (soprattutto se l’effetto non é voluto), le fiere-mercato d’arte contemporanea, tutti quelli che litigano tramite Social Network e, a dirla tutta, non vado pazzo nemmeno per gli hipster!
C4C: Alessandro, da parte mia e di tutta la redazione di C4Comic ti faccio i migliori auguri per i tuoi progetti futuri. Grazie ancora per essere stato nostro ospite e… A presto!
A.C. : Grazie a voi per aver ospitato i miei non-sense (dicasi anche cazzate)! Spero di non averle sparate troppo grosse!
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