Un concetto estremamente importante è capire che cosa sta succedendo nel disegno rappresentato sulla
Mi spiego meglio: in ambito collezionistico ci sono, all’interno delle serie più o meno lunghe albi chiave che nel corso degli anni hanno fatto la storia di un titolo o di un personaggio. Di per sé è già un bottino prezioso possedere una tavola originale di Kriminal disegnata da Magnus, ma se da uno pseudo anonimo numero si ha la possibilità di ottenere una delle tavole del numero 5 “Omicidio al riformatorio” il discorso cambia e di molto. Le ambientazioni cupe, le pose audaci delle ragazze, gli efferati delitti formano un cocktail micidiale. Figurarsi se tutti questo coincide: Kriminal che si avventa sul collo di una malcapitata in abito succinto, il tutto in primo piano….. una miscela esplosiva per gli amanti del genere.
In genere questi fumetti rappresentativi sono utilizzati per pubblicazioni anomale tipo collane in grandi formati allegati a giornali e riviste, oppure per raccolte antologiche dedicate ad un personaggio specifico. Diventano veri e propri cavalli di battaglia, araldi di famiglia, effigi erette a gloria eterna.
Conoscere approfonditamente la storia della tavola è l’equivalente di possedere il pedigree di un animale di razza. Può accadere di non riconoscere una tavola non riuscendo a individuare l’albo che la racchiude, infatti spesso non tutto quello che viene realizzato poi trova uno sviluppo editoriale o più semplicemente non tutto viene editato per l’Italia.
Un altro problema si evidenzia per tutte quelle opere che sfuggono a una collocazione precisa, non essendo racchiuse in numeri di una serie, in un portfolio, in un inserto ma che invece vivono di una vita propria. Mi riferisco alle opere realizzate su commissione o prive di contratti, storie, episodi. Solo un esperto riesce a compiere una valutazione precisa, infatti non sempre è un valore aggiunto, ma può sembrare come un vezzo, un capriccio, un pensiero fuori dagli schemi.
Proviamo ad analizzare meglio: una tavola preparatoria di Magnus per il Tex gigante, insolita accoppiata, pone di fronte un amante di uno o dell’altro genere a un vero e proprio tesoro fatto di dobloni luccicanti. Stessa cosa può valere per un bozzetto a matita di una tavola di Giancarlo Alessandrini per una prova inchiostrata per una copertina di Martin Mystère o un bozzetto a matita. Se però nel primo caso la combinata insolita ne addiziona il valore, nel secondo, seppur di fattura pregevole e raffinata offre un risultato quasi “scontato”.
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