A molti il nome non dirà nulla. Anche perché quando se n’è andato qualche giorno fa, il 7 di marzo, Yoshihiro Tatsumi stava tranquillamente portando avanti la sua vita di artista da combattimento, sempre rigorosamente furi dal concetto di maistream che tutti conosciamo. Eppure è stato un innovatore, un mangaka al quale il termine che descriveva la sua arte non piaceva. Lui preferiva il termine Gekiga (劇画) per le proprie opere,vale a dire “immagini drammatiche” in contrapposizione con il più comune termine Manga (漫画),che letteralmente significa “immagini derisorie” (inutile scendere in dettagli anche se la storia è più articolata, perdonatemi la sintesi – ndr). Fino dal 1954 ha contribuito a dare spessore ad opere che oggi chiameremmo graphic novel, e che in Italia sono arrivate grazie a Bao Publishing (Gekiga Hyouryuu , Una Vita tra i Margini – 2012)
Non serve dire di più.
Buon Viaggio a Yoshihiro Tatsumi, un artista che ci mancherà.
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