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Addio al maestro Yoshihiro Tatsumi

A molti il nome non dirà nulla. Anche perché quando se n’è andato qualche giorno fa, il 7 di marzo, Yoshihiro Tatsumi stava tranquillamente portando avanti la sua vita di artista da combattimento, sempre rigorosamente furi dal concetto di maistream  che tutti conosciamo. Eppure è stato un innovatore, un mangaka al quale il termine che descriveva la sua arte non piaceva. Lui preferiva il termine Gekiga (劇画) per le proprie opere,vale a dire “immagini drammatiche” in contrapposizione con il più comune termine Manga (漫画),che letteralmente significa “immagini derisorie” (inutile scendere in dettagli anche se la storia è più articolata, perdonatemi la sintesi – ndr). Fino dal 1954 ha contribuito a dare spessore ad opere che oggi chiameremmo graphic novel, e che in Italia sono arrivate grazie a Bao Publishing (Gekiga HyouryuuUna Vita tra i Margini – 2012)

Noi siamo dispiaciuti della morte del Maestro Tatsumi, perché dal momento in cui ha cominciato a disegnare, fino al momento in cui il viaggio della sua esistenza si è concluso, era un artista non omologato, qualcuno che vedeva il suo lavoro ed esclamava :” …manga un ca♥#*o!! La mia è una rappresentazione drammatica, una storia vera!”, concetto chiaro che lui che certamente ha espresso in maniera più concreta, coniando un nuovo genere di fumetti. La sua intuizione, ma soprattutto la sua la sua opera , ha influenzato in maniera considerevole il movimento del fumetto giapponese del secondo dopoguerra e fino ai giorni nostri, tanto da essere considerato alla stregua del suo illustre contemporaneo Osamu Tetsuka. La sua produzione è pressoché inedita in Italia, ma nel 2011 è stata realizzata una bella trasposizione animata dalla sua opera più rappresentativa, Una Vita tra i Margini, arrivata nelle sale con il titolo di Tatsumi.  Presentato lo stesso anno alla VXIV edizione del Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard e selezionato dall’Academy Awards nella lista preliminare dei candidati all’Oscar per Miglior Film in Lingua Straniera (anche se poi non è stato inserito nella short list), è una occasione perfetta per chi volesse farsi un’idea di questo artista e della sua poetica.

Non serve dire di più.

Buon Viaggio a Yoshihiro Tatsumi, un artista che ci mancherà.

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