C4 Corso Manga: Lezione #9 – Chara Design, primi passi

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Arrivati a questo punto delle nostre lezioni è ora di muovere i primi passi nel character design, o meglio noto Chara Design nell’abbreviazione giapponese: traducibile con Progettazione del Personaggio, indica quella parte del lavoro che consiste nello studio grafico e nella caratterizzazione, anche psicologica, dei personaggi della storia creati dall’autore.
Per il momento non ci lanceremo nella creazione di personaggi specifici o di storie, ma introduciamo quest’argomento che è molto utile anche per la parte di illustrazione, e ci aiuta a capire nuovi elementi di manga e anime che magari prima non si notavano.

Prima di iniziare vorremmo fosse chiaro che questa classificazione che stiamo per fare NON È UNA REGOLA FERREA. Abbiamo visto spesso che, nella cultura giapponese, c’è una precisa tendenza a categorizzare e dividere le cose in gruppi e temi specifici, ma questo non significa che voi sarete costretti a seguirli rigidamente; si tratta di piccole annotazioni e precisazioni, a cui potete ispirarvi per poi lasciare andare la vostra fantasia.

Il chara design può essere diviso in tre grossi gruppi, che comprendono le caratteristiche fisiche, quelle fisico/caratteriali e quelle caratteriali. Per la lezione di oggi ci dedicheremo alla categoria più “diretta” e che possiamo tranquillamente prendere anche nell’illustrazione, perché necessita solo del dettaglio visivo, quindi le caratteristiche per attributi fisici.

Bishojo: termine giapponese che identifica lo stereotipo di Bella Ragazza, solitamente al di sotto dell’età università. Difficilmente i personaggi femminili dei manga escono dal canone bishojo in senso stretto (protagoniste e co-protagoniste sono in genere tutte molto graziose)

Bishonen: equivalente al termine bishojo, indica sia lo stereotipo di Bel Ragazzo, sia un ragazzo bello dai tratti androgini o “femminili”. In generale il bishonen ha una bellezza abbastanza delicata, e anche se si percepisce la sua mascolinità non è un ragazzo particolarmente virile. Quasi tutti i personaggi maschili dei manga shojo, per ragazze, sono bishonen.

La protagonista del manga omonimo e il protagonista maschile, entrambi in versione "occhialuta"                                                    Daichi Shinagawa, Hana Adachi Yankee-kun & Megane-chan © 2006, Miki Yoshikawa

La protagonista del manga omonimo e il protagonista maschile, entrambi in versione “occhialuta” Daichi Shinagawa, Hana Adachi Yankee-kun & Megane-chan © 2006, Miki Yoshikawa

Kakkoii: letteralmente Bello, più in senso stretto Figo. Si utilizza per indicare un ragazzo bello che, a differenza del bishonen, ha tratti nettamente maschili.

Megane: per esteso megane-chara, personaggio con gli occhiali, termine che viene utilizzato per descrivere quelle persone il cui tratto distintivo è principalmente,  appunto, quello di indossare gli occhiali. Solitamente per i personaggi femminili si usa il termine meganekko (unione di megane, occhiali, e ko ragazza).

Oppai: termine colloquiale giapponese per seno. Descrive una ragazza la cui caratteristica principale è un seno abbondante (si specifica però che deve essere un seno grande ma realistico, non esagerato né sproporzionato sulla figura).

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Minto Aizawa, Tokyo MewMew © 2001, Mia Ikumi, Reiko Yoshida

Odango: lett. Polpetta. È usato in Giappone per descrivere una serie di acconciature a chignon, e nei manga definisce un’acconciatura che presenta uno o due chignon “a pallina”, talvolta corredati anche di codini aggiuntivi.

Lolita (Lolita Fashion): moda e tipo di sottocultura giovanile giapponese. La silhouette classica prevede  come caratteristica fissa una gonna al ginocchio con forma a campana.
La moda lolita si è evoluta in molti sotto-stili diversi che si possono utilizzare nel chara design, sia per rendere l’aspetto dei personaggi più ricco sia come base per il background del personaggio stesso, trattandosi non solo di uno stile di vestiario ma anche di motivo di aggregazione e riconoscimento in un gruppo, nella cultura giapponese.

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Amewarashi Lo Spiritello della Pioggia, xxxHOLIC © 2004, CLAMP

Kemono: indica figure animali dotate di elementi tipici degli esseri umani; ad esempio possono possedere una figura umana, ma avere il corpo ricoperto di pelo o avere artigli, zanne, e volto animale.

Kemonomimi: lett. Orecchie Animali. Indica personaggi umani, che hanno singoli attributi tipici di un animale (coda, orecchie, artigli, ecc) che possono essere fisici (perciò orecchie o coda vere) o parte del vestiario del personaggio (orecchie “posticce” o simili). I più comuni sono i personaggi con orecchie da gatto (nekomimi).

Monster-girl (Monster Musume): Le ragazze mostro comprendono tutti gli esseri femminili estranei al mondo umano (mostri, demoni, ecc.) che sono o in parte umane (ad esempio delle Sirene) o hanno una forte somiglianza con una donna umana. Fanno parte di questa categoria anche quei personaggi che hanno le caratteristiche del kemonomimi ma con attributi diversi da quelli animali (ad esempio corna e coda da demone).

Con gli stessi attributi vengono considerati anche i maschi, ma con il solo appellativo di monster.

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Con la prossima lezione parleremo degli altri elementi che possono caratterizzare un personaggio ;), stay tuned! Al prossimo giovedì