Si tratta di vignette vere, tratte da storie di decenni fa, quando non era strano trovare i famosi personaggi della banda Disney esclamare: “ha le tasse più vuote di un negro al sabato sera”. E poi armi automatiche, sigarette (anche in bocca a Qui, Quo, Qua), violenze, minacce strampalate, rappresentazioni razziste e insulti sessisti. Molte vignette suonano ambigue semplicemente perché estrapolate dal loro contesto. Ad esempio molte giocano sul verbo scopare. Altre invece sono il segno inequivocabile del tempo passato. Come la rappresentazione dei personaggi di colore, spesso con le labbra pronunciate e dalla pronuncia caricaturale.
Contattato da L’Espresso, il fondatore della pagina Giuliano Santangeli spiega che è l’idea gli è venuta partendo dalla sua enorme collezione di Topolino, la storica rivista ora pubblicata da Panini. Santageli ha notato come il politicamente corretto sia cambiato nel corso degli anni e divertito ha selezionato una ventina di prime immagini (aiutato dalla forum papersera.net) da pubblicare. Ora sono gli utenti stessi che gli inviano decine di immagini al giorno.
Sicuramente un modo divertente e un po’ paradossale per interessarsi nuovamente ai fumetti Disney.
Fonte: L’Espresso
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