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C4 Corso Manga: Lezione #10 – Chara Design, primi passi (seconda parte)

Riprendiamo esattamente da dove ci siamo interrotti due settimane fa, con gli stereotipi di personaggi nati da un connubio di elementi fisici e caratteriali. Molti di questi connubi di aspetto e carattere non vi saranno nuovi ma ricordatevi che, come la divisione in categorie che stiamo facendo, molto viene dalle basi della cultura nipponica perciò non storcete il naso sbirciate e siate curiosi :D.

Miyuki Takara è un modello perfetto di moe: gentile e timida, imbranata e un po’ ingenua, con enormi occhiali e forme adulte, tanto che perfino nella storia una delle amiche la punzecchia definendola “emblema del moe” Lucky ☆ Star, © 2004 Kagami Yoshimizu

Moe: indica una ragazza considerata carina e dall’aspetto dolce e innocente, ingenua, vergognosa, inesperta nei rapporti con l’altro sesso e imbranata ma inconsapevolmente attraente. Spesso il moe è incrociato con le caratteristiche dell’oppai e del meganekko.

Onee-san: lett. Sorellona. Nel manga assume la valenza di stereotipo di genere: si riferisce ad una qualsiasi ragazza dall’aspetto adulto e molto bello di età maggiore a quella del protagonista, o ad una ragazza meritevole di un particolare rispetto con cui ha dei rapporti più o meno confidenziali. Hanno spesso un carattere dolce e protettivo, ma non sono rare onee-san severe o con un carattere dominante e pestifero, in particolar modo nei confronti di un protagonista maschile che, anche da adulto, viene trattato alla stregua di un fratellino minore.

 

Un esempio sui generis, dove un elemento della vita della protagonista Torhu ha valenza di fratello maggiore anche senza legami di sangue. Shigure Soma è uno scrittore svampito, un po’ strano e per certi versi troppo estroverso e si prodiga in consigli (spesso più assurdi che utili) verso gli altri Fruit Basket, © 1998 Natsuki Takaya

Onii-san: lett. Fratellone, è il corrispettivo maschile dell’onee-san. Come stereotipo di genere compare con meno frequenza e la maggior parte delle volte è un universitario, o un lavoratore, dai modi pacati e adulti a cui si può fare affidamento.  Non manca anche il tipo di fratello maggiore più scanzonato, a volte un po’ sciocco e, specie in rapporto con una sorella minore, devoto alla sorellina (fin ad essere spesso vessato da quest’ultima) o in perenne stato di battibecco; il fratellone più sciocco è collegato ad un aspetto più “immaturo”, di solito è poco più grande del/della protagonista, o al massimo del liceo.

Lolitaragazza di età dai 16 anni in su caratterizzata da un aspetto infantile, con un’età apparente tra gli 8 e i 13 anni. Può essere rappresentata sia canoni tipici del kawaii (quindi tenera e “pucciosa”) sia in maniera più erotica: questa diversità si può trovare anche nel carattere, con un atteggiamento o prettamente infantile o più adulto e provocante.

Shotaro: lett. Ragazzino. Equivalente maschile del lolita, è però privo della componente erotica: infatti ha l’aspetto e gli atteggiamenti di un bambino, uniti spesso ad un carattere timido e insicuro o semplicemente infantile.

Trap: si riferisce ad un personaggio maschile vestito come una ragazza. Nella maggior parte dei casi il ragazzo ha caratteristiche fisiche femminili (viso dolce, corporatura esile, ecc.) che aumentano la confusione del lettore. Anche il carattere del personaggio può avere questo attributo di ambiguità, ma non sempre questo fraintendimento coinvolge le tendenze sessuali del personaggio (cioè non è così scontato che il personaggio sia omosessuale).

Benio, nella sua prima apparizione, viene scambiato dagli altri personaggi per una ragazza e per tutta la serie indossa solo abiti femminili                                              Benio, Zone 00, © 2008 Kyo Qjo

I personaggi che vengono catalogati unicamente su un elemento di spicco del loro carattere poco possono rendere a livello visivo, quanto tanto a livello di storia. Ovviamente, al contrario di un elemento fisico (per cui volendo è possibile concentrarsi su un solo aspetto), un carattere con un solo elemento rimane povero e il personaggio risulterebbe bidimensionale: quelli elencati qui sotto possono essere l’elemento di partenza, la base su cui poi realizzare un personaggio completo.

Rei Ayanami è portavoce dell’onda lunga della “ragazza bambola”, inespressiva e all’apparenza priva di sentimenti                Neon Genesis Evangelion, © 1995 Yoshiyuki Sadamoto e Hideaki Anno

Cooldere (kudere): indica un personaggio che non mostra mai alcun segno di coinvolgimento emotivo o interesse, ma che mantiene costantemente un’espressione fredda e distaccata. Solitamente sta sempre in silenzio e non si lascia mai coinvolgere da nulla di ciò che gli accade attorno. L’aggettivo kudere è prettamente dell’ambiente shojo e riferito a bei ragazzi dall’aria tenebrosa, ma si trovano spessissimo anche ragazze kudere, taciturne ed inespressive: queste loro caratteristiche, più che coi personaggi maschili, sono legate al loro passato e alla loro storia personale.

Misaki, protagonista del proprio manga, non ha certo un caratterino facile… Ma sotto la scorza da dura e combattiva si cela una ragazza romantica e premurosa Kaichō wa maid-sama!, © 2005 Hiro Fujiwara

Tsundere: personaggio arrogante e combattivo, spesso auto-relegato in una serie di norme di atteggiamento e comportamento scelte da lui stesso che in seguito si rivela generoso, di buon cuore e quasi sempre con un’indole timida e romantica. Esistono sia personaggi femminili che maschili tsundere, seppur nell’ambiente giapponese ci sia una forte predilezione per le ragazze tsundere. Una curiosità: allo tsundere femminile è legata stretta l’immagine della ragazza con due lunghi codini laterali.

Yandere: in genere è un personaggio femminile, apparentemente dolce e composto che si rivela in seguito ossessionato dalla persona verso cui rivolge le sue attenzioni, di norma amorose. Un personaggio capace di una gelosia brutale nei confronti di chi lo indispettisce, sia essa la persona amata o un terzo incomodo. Il personaggio yandere ha reazioni esagerate e tende a fantasticare, ma tutti i suoi sfoghi (sia in ambito amoroso che in quello della gelosia) difficilmente si trasformano in sfoghi fisici violenti, quanto più in reazioni esageratamente comiche, grottesche e divertenti.

Juvia è innamoratissima del suo Gray (o Gray-sama come lei chiama rispettosamente), ma che il suo amore sia corrisposto o meno non importa: le sue fantasie vanno a briglia sciolta, e ogni ragazza è una possibile rivale… Sempre secondo la sua personalissima teoria.                                                   Julia Lockser, Fairy Tail © 2006 Hiro Mashima

Yuno Gasai è un emblema dello yangire: estremamente violenta ha come unico scopo nella vita aiutare Yukiteru e non si risparmia in questo brandendo coltelli e ogni altra arma disponibile per spianargli la strada.                       Mirai Nikki, © 2006 Sakae Esuno

Yangire:  questo termine si sente poco perché spesso confuso con il suo simile yandere. Nonostante le due parole abbiano la medesima radice ed intendano, a grandi linee, entrambi un personaggio dolce che rivela poi una natura prepotente, yangire ha un connotato decisamente più incisivo e negativo. Un personaggio yangire è apparentemente gentile ed affettuoso, ma rivela presto un altro lato non solo violento, ma letteralmente psicopatico: non di rado sfoga in maniera letale la sua frustrazione verso i suoi “nemici”, ostacolo ai suoi sogni di amore e felicità.

Con questo termina la prima parte del corso, quella che getta le basi per iniziare a creare i propri personaggi dallo schema alla caratterizzazione.

Il corso NON FINISCE QUI! Ma ci salutiamo per alcune settimane per preparare per bene i prossimi argomenti :D.
Torneremo alla carica il 30 APRILE, con la SECONDA PARTE DI C4 CORSO MANGA: parleremo di materiali, strumenti, tecniche e compiremo i primi passi nella sceneggiatura e nella realizzazione di storie.
Non mancate!! A voi tanti saluti, restate sintonizzati con noi e con C4 COMIC, a presto !!!

 

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