Computer

Corellium, il sistema operativo che ha virtualizzato iOS (senza permesso)

Corellium virtualizzazione iOS

Il sistema operativo Corellium è da circa un anno impegnato in una battaglia legale contro Apple; tutto è nato quando Apple ha accusato la Corellium di aver virtualizzato il sistema iOS senza possedere le concessioni necessarie. Da quel momento in poi si evidenzia una situazione davvero critica che mette le due compagnie una contro l’altra.
Corellium è un’azienda specializzata in software di virtualizzazione per dispositivi mobili ed è stata accusata di aver emulato il sistema operativo iOS di iPhone e iPad ed averlo utilizzato per altri fini.

Ciò che tiene a chiarire la linea di difesa dell’azienda Corellium è che il suo compito è quello di sviluppare dei sistemi di testing ma ciò non è stato accettato da Apple che ha deciso di far causa alla Corellium accusandola di aver violato il copyright. Tutte le vicende hanno avuto inizio ad Agosto ma solo a dicembre la situazione sembra essere degenerata al punto tale che oggi Apple osteggia su diversi fronti l’azienda di software. Due sono infatti le citazioni in giudizio che la Apple ha effettuato nei confronti dell’azienda di virtualizzazione, entrambe con l’accusa di plagio e appropriazione indebita.

Corellium, il sistema operativo che ha virtualizzato iOS (senza permesso)

La prima citazione in giudizio perpetrata ad opera della Apple sosteneva che la Corellium avesse creato delle copie perfette del sistema IOS senza aver ottenuto il permesso del suo creatore. La virtualizzazione di IOS doveva rappresentare un modo per tutelare la privacy e gestire la vulnerabilità dei software Apple, ma quest’ultima sostiene che la Corellium non facesse altro che consentire agli utenti di commercializzare liberamente tutte le loro informazioni. Nel dicembre seguente segue una seconda citazione da parte di Apple che accusa nuovamente l’azienda di software di “traffico illecito di un prodotto utilizzato per eludere le misure di sicurezza di uno statuto”.

A ciò si aggiunge il fatto che la Corellium si è dovuta difendere anche dall’accusa di aver commercializzato un prodotto senza considerare la possibilità che venisse utilizzato dagli utenti con scopi malevoli. L’accusa sostiene che mediante i software predisposti da Corellium sia possibile, a qualsiasi utente, utilizzare una versione virtuale di un dispositivo hardware Apple; tutto ciò che serve è un browser. In questo modo l’unicità del prodotto Apple viene meno e la Corellium si propone come un mezzo per indebolire la portata del colosso della tecnologia Apple.

Apple afferma che il prodotto rilasciato liberamente sul web dall’azienda Corellium replichi alla perfezione la struttura e il contenuto informatico di alcuni dispositivi di casa Apple, in modo totalmente illecito. Apple non ha fornito alcun permesso o licenza per questo tipo di attività, e per questo motivo ha iniziato a bersagliare legalmente l’azienda di software. Secondo questa ottica Corellium ha semplicemente copiato interfaccia grafica e icone di Apple in ogni più piccolo dettaglio ed inoltre ha messo in commercio anche prodotti che permettono agli acquirenti di creare istanze virtuali di alcuni dispositivi IOS.

Corellium, il sistema operativo che ha virtualizzato iOS (senza permesso)

La difesa della Corellium si basa sul fatto che le copie esatte realizzate mediante il sistema di virtualizzazione serva per impedire attacchi hacker e siano utili per individuare eventuali elementi di vulnerabilità nei sistemi iOS.
Durante la conferenza Black Hat, il co-fondatore di Corelliu Wadeaveva affermato che riuscendo a reperire alcuni dispositivi dev-fuses era riuscito a scovare alcune falle nei sistemi di sicurezza di iOS. Tali dispositivi sono degli iPhone molto ricercati sul mercato nero poichè permettono di condurre degli studi approfonditi sui sistemi informatici e i codici crittografici di Apple. Apple dimostra di essere ancora più infastidita dalla modalità illegale con cui la Corellium abbia scovato le falle nei sistemi di sicurezza. L’accusa sostiene ancora che l’azienda produttrice di software potrebbe anche servirsi delle sue capacità per rendere note informazioni non divulgative.

L’intento del colosso Apple è quello di impedire che la Corellium possa ancora replicare i prodotti iOS cercando di ottenere un’ingiunzione che blocchi le attività dell’azienda. Oltre a ciò Apple pretende anche che sia effettuata la distruzione di alcuni materiali ricreati emulando IOS e il pagamento per i danni, la perdita di profitti e le spese legali.
Una situazione abbastanza ostica questa che si è venuta a creare tra le due aziende che sembrano ben lontane dal riuscire a trovare una soluzione alla questione. Tutto ciò è accentuato dal fatto che l’azienda Corellium continua a sostenere la sua innocenza affermando di aver replicato i dispositivi iOS con il solo scopo di salvaguardare la privacy e studiare eventuali modi per hackerare i vari dispositivi Apple.

La battaglia assume risvolti abbastanza critici poichè da quest’estate tutte le attività condotte dalla Corellium vengono costantemente scandagliate onde evitare si ripeta una situazione simile a quella già esistente con la Apple.

Pulsante per tornare all'inizio