Tragedia Stefano Bettarini, nella notte la notizia peggiore: “È in fin di vita…” | Accoltellato a morte

Stefano Bettarini - c4comic.it
Un’aggressione nel cuore della notte, Bettarini in fin di vita. Fioccano i sospetti su un possibile agguato premeditato.
Un risveglio da incubo per l’ex calciatore e personaggio televisivo Stefano Bettarini, 53 anni, noto anche per la sua partecipazione a reality show e programmi di spicco Mediaset.
Una notte da incubo, che lo ha visto coinvolto in un’aggressione brutale. Bettarini sarebbe stato affrontato da giovani armati di coltello.
È stato colpito più volte, con calci e pugni, precipitando a terra e accoltellato, il che lo ha fatto precipitare in gravissime condizioni.
Non si esclude il sospetto di un’aggressione premeditata si rafforza, soprattutto dai dettagli emersi, come orari precisi e modalità dell’attacco.
Una violenza spietata
Oltre al tremendo episodio anche altri momenti nella vita di Stefano Bettarini sono stati segnati da tensioni personali e pubbliche, capaci di metterlo alla prova come mai prima. La fine del suo matrimonio con Simona Ventura, da tutti considerato uno dei momenti più dolorosi, rivelò ferite nascoste dietro luci e riflettori.
Stefano ha raccontato che la separazione, iniziata nel 2004 e formalizzata fino al divorzio nel 2008, avvenne dopo la scoperta del tradimento di lei, svelato grazie a un investigatore privato che ingaggiò personalmente. Ma episodi di violenza di questo tipo, come quello subito da Bettarini, dunque sono manifestazioni estreme di aggressività che hanno radici complesse e conseguenze profonde, sia sulle vittime sia sulla collettività in generale.

La drammatica aggressione a Bettarini
Una notte che ha segnato profondamente Stefano Bettarini, ex calciatore noto al grande pubblico, padre di Niccolò, all’epoca ventiduenne. Il giovane è stato brutalmente aggredito all’uscita della discoteca Old Fashion a Milano: accoltellato, preso a calci e pugni da quattro giovani identificati in seguito e processati con rito abbreviato per tentato omicidio. Secondo la ricostruzione, sono stati inferti fino a otto fendenti diretti verso zone vitali del corpo di Niccolò, con l’intento di ucciderlo. Solo grazie alla sua corporatura robusta e al tempestivo intervento di amici, è riuscito a sopravvivere. Stefano, parlando in un’intervista, ha raccontato quei momenti drammatici: il campanello che suona in piena notte, un amico che porta la notizia: “Guarda Stefano, tuo figlio è grave, è in fin di vita, l’hanno accoltellato all’uscita di un locale… in quel momento ti passano mille cose per la testa”.
Un racconto che ha radicato il terrore e la disperazione di un padre che scopre la gravità dell’aggressione. Il 18 gennaio 2019, il GIP di Milano condanna con rito abbreviato i quattro aggressori. Le pene vanno dai 5 ai 9 anni di carcere. Successivamente, il 28 ottobre 2019 la Corte d’Appello di Milano conferma le condanne ma riduce leggermente due di esse per motivi tecnici. Un risarcimento provvisionale pari a 200.000 euro era stato stabilito a favore di Niccolò e dei suoi genitori, anche se Niccolò ha chiarito di non voler incassare quella somma, preferendo un gesto simbolico che portasse giustizia più che compenso economico. Dopo un intervento d’urgenza presso l’ospedale Niguarda e un periodo di riabilitazione, Niccolò si è ristabilito completamente e ha potuto tornare lentamente alla sua vita di tutti i giorni.