“Alt favorisca il CED”: addio patente e libretto ai posti di blocco | Da oggi vogliono solo questo documento

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Multe pesantissime in arrivo: un nuovo sistema durante i controlli stradali non sta risparmiando nessuno - c4comic.it (freepik)

Posto di blocco: patente e libretto non serviranno più, entra in gioco il CED, un documento digitale che legge ogni minimo errore.

I controlli stradali diventano sempre più digitali: il CED è un nuovo sistema di controllo che è in grado di scovare anche i dettagli più irrisori.

Paletta alzata, auto che accosta e finestrino abbassato. L’agente chiede i documenti ed ecco come si svolge un semplice controllo stradale al posto di blocco. O almeno, come accadeva fino a poco tempo fa. Per anni la procedura è stata sempre la stessa, ma adesso tutto sta per cambiare.

Il controllo si basava sulla verifica visiva di due documenti in particolare: patente e libretto. Se in ordine, il controllo poteva durare anche pochi minuti e terminare senza eventuali problematiche.

Tuttavia, l’evoluzione tecnologica ha modificato tutto: patente e libretto ora non bastano più. Gli agenti si devono affidare ad un sistema molto più sofisticato che, grazie ad una banca dati, è in grado di ricevere tutte le informazioni relative al veicolo e al conducente in pochi secondi. Di cosa si tratta? Continua a leggere per scoprirlo.

Come cambiano i posti di blocco: scatta il controllo digitale

Come accennato in precedenza, la tecnologia ha fatto il suo corso, anche nel campo dei controlli stradali. Capita sempre meno sentirsi dire “favorisca patente e libretto”, questo perché a controllare i documenti non saranno più gli agenti, ma un complesso sistema tecnologico in grado di approfondire tutte le informazioni del veicolo e inerenti anche al conducente.

Si tratta del CED (Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno). Un sistema che incrocia le informazioni quali: validità della patente, assicurazione del veicolo, stato della revisione e la presenza di eventuali provvedimenti in corso. Insomma, non è più il conducente a fornire i documenti ma è una strutturata banca dati a descrivere la situazione in modo accurato. I sistemi tecnologici difficilmente sbagliano e, grazie alla loro precisione, sono in grado di scovare ogni minima discrepanza. In quel caso, le conseguenze possono essere davvero pesanti per il conducente.

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Posto di blocco: arriva il CED, un sistema complesso di archiviazione – c4comic.it (YouTube)

Cosa accade quando il CED segnala un’anomalia

Questa fitta e precisa banca dati viene costantemente aggiornata e contiene vari dati provenienti da: motorizzazione, assicurazioni e altre autorità competenti. Se il responso digitale dovesse dare dei risultati negativi, come una mancanza o la segnalazione di un’irregolarità, allora il controllo può terminare con una sanzione pesantissima.

Le sanzioni, infatti, non sono leggere. Per una revisione scaduta, ad esempio, la cifra può aggirarsi tra i 173 ai 694 euro, con fermo amministrativo in caso di recidiva. Nel caso di un’assicurazione non rinnovata, si può incorrere in sanzioni altrettanto pesanti. Lo scenario più grave? Se il conducente continua a circolare anche in presenza di fermo amministrativo, può incorrere in una multa fino ai 7.937 euro con sequestro immediato del veicolo. Insomma, con questo nuovo strumento non ci sarà più via di scampo per chi tenta di raggirare le regole o si dimentica di pagare. Il CED parla chiaro, ogni informazione viene analizzata e comunicata nell’immediato agli agenti sul posto. Basta un clic per far emergere tutto e rovinarti per sempre.