UFFICIALE MINISTERO DELL’ISTRUZIONE: “Dismesse le vacanze estive” | Dal prossimo anno scuole aperte anche in estate

UFFICIALE MINISTERO DELL'ISTRUZIONE: "Dismesse le vacanze estive" | Dal prossimo anno scuole aperte anche in estate

Studente triste in classe (freepik) - c4comic.it

Le scuole resteranno aperte anche di estate, è questa la notizia più temuta da tutti che si sta ufficializzando: non ci saranno vacanze.

È arrivata la notizia che sta facendo già tremare famiglie, docenti e studenti in tutta Italia. Un cambio drastico al calendario scolastico, si può dire addio alle vacanze.

Infatti, le tradizionali vacanze estive verranno drasticamente ridotte, e le scuole rimarranno aperte anche nei mesi di giugno, luglio e agosto.

Non si parla più di lunghe pause estive come le abbiamo conosciute fino ad oggi, e insomma si sa che il programma scolastico non è più al passo con le esigenze formative.

Sembrerebbe una decisione calata dall’alto che rischia di stravolgere l’organizzazione delle famiglie e dei docenti, ma l’evoluzione è piuttosto inevitabile.

A scuola anche d’estate

I mesi di vacanza estivi sembrano ormai un ricordo lontano, non solo per chi fa un lavoro da ufficio, o qualsiasi altro tipo di impiego, ma questa volta anche nell’ambito scolastico. Perché se il mestiere dell’insegnante era invidiato soprattutto per la possibilità di andare in vacanza presto, adesso la realtà sembra essere stata stravolta.

A fondamento questa iniziativa c’è una preoccupazione condivisa sul crescente fenomeno del burnout nella scuola. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha lanciato un forte appello al Ministero perché conduca indagini approfondite sulla diffusione dello stress. Si propone di far sì che ai corsi di formazione obbligatoria venga affiancato un questionario specifico: strumenti utili sia a individuare i casi di burnout, sia a strutturare risposte concrete su sicurezza, welfare.

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alunni in classe (freepik) – c4comic.it

Addio vacanze estive

Numerosi docenti hanno dovuto affrontare mesi lavorativi aggiuntivi, spesso anche durante l’estate, solo per far maturare il requisito contributivo necessario per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Il disegno di legge n. 1413, presentato in Senato dalla senatrice Carmela Bucalo (FdI) e nato da una petizione promossa da Anief che ha raccolto quasi 120.000 firme, intende introdurre un riscatto agevolato degli anni universitari per il personale del comparto istruzione e ricerca. A differenza dei costi attuali, che variano tra i 6.000 e i 9.000 euro annui, la proposta offre la possibilità di riscattare ogni anno di laurea pagando circa 900 euro, grazie a una aliquota ridotta al 5%. Per alcuni si tratterebbe di andare in pensione già a 61 anni, senza la decurtazione dell’assegno, una decisa inversione rispetto ai vincoli del sistema previdenziale attuale.

Nella relazione allegata al testo si legge infatti che la laurea rappresenta un investimento formativo essenziale, la cui valorizzazione dovrebbe essere equiparata a quella riservata ad altre categorie, come gli ufficiali delle Forze Armate. Il momento politico e sociale in cui ci troviamo amplifica la necessità di intervenire. Dal 1° gennaio 2027, infatti, l’età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, una soglia che le stime ISTAT prevedono possa avvicinarsi ai 69-70 anni entro il 2051. Non si tratta dunque di un’abolizione delle vacanze per tutti, ma di una concreta conseguenza per chi è prossimo al pensionamento.