DISASTRO negli uffici INPS: questo mese non prenderete nemmeno 1€ di pensione | Si stanno tenendo tutto loro, fino all’ultimo centesimo

Pochi-euro-Foto-di-cottonbro-studio-da-Pexels-C4Comic.it

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Gli anziani rischiano tagli pesanti alle pensioni: ecco quali sono le trattenute applicate a partire da questo mese sul cedolino mensile degli italiani.

Quando si parla di pensionati, si pensa a persone che hanno lavorato una vita intera e che, una volta raggiunta l’età del ritiro, dovrebbero poter contare su una sicurezza economica minima.

In realtà le cose in Italia non stanno proprio così e bisogna considerare anche che ci sono tante differenza tra gli italiani che percepiscono la pensione.

Se un creditore si rivolge al tribunale per recuperare un debito da un pensionato, scatta la tutela del cosiddetto “minimo vitale”, fissato a 1.000 euro al mese. Questo significa che fino a quella cifra nessuno può toccare la pensione, mentre la parte eccedente può essere pignorata solo entro un quinto.

In questo modo, anche chi ha problemi economici mantiene comunque una base per affrontare le spese essenziali, come l’affitto, le bollette o l’acquisto dei beni di prima necessità.

Debiti con l’INPS: cosa succede alle pensioni degli italiani

La situazione cambia in modo radicale quando il creditore non è una banca, una finanziaria o un privato, ma lo stesso INPS. In base a una norma risalente al 1969, l’ente previdenziale può infatti applicare la cosiddetta “trattenuta diretta”, che funziona con regole molto diverse. L’INPS può prelevare fino a un quinto dell’intera pensione senza dover rispettare la soglia dei 1.000 euro prevista in tribunale.

L’unico limite che deve rispettare è non scendere al di sotto del trattamento minimo, pari a circa 598 euro nel 2025. Questo meccanismo finisce per colpire in modo più pesante i pensionati. Ad esempio con una pensione netta di 1.450 euro, un pignoramento ordinario comporterebbe una trattenuta di 90 euro, mentre con la trattenuta diretta dell’INPS se ne possono togliere 290. Ogni mese restano in tasca 200 euro in meno, una somma che per molti anziani rappresenta la possibilità di fare la spesa o pagare le medicine.

Anziana-pensionata-Foto-di-Kampus-Production-da-Pexels-C4Comic.it
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Riforma del sistema pensionistico: perché sono in molti a polemizzare sul ruolo dell’INPS

Questa disparità ha sollevato negli anni dubbi e polemiche. Perché un pensionato dovrebbe essere trattato meglio se il creditore è una banca e peggio se a chiedere i soldi è un ente pubblico? La legge ha sempre dato ragione all’INPS, considerandone legittimo il comportamento in virtù del suo ruolo istituzionale. A quanto pare l’INPS può agire con più libertà di qualsiasi altro creditore.

Il risultato è che proprio i soggetti più deboli, gli anziani con pensioni basse, finiscono per pagare le conseguenze più dure. Per questo motivo sono in molti a sottolineare la necessità di una riforma, che riporti equità nel sistema e garantisca dignità a chi ha lavorato per una vita intera.