Chi è il figlio più intelligente? La risposta si nasconde nei primi anni di vita: se ti fa questa domanda, hai dato alla luce un genio

Bambino genio (freepik) - c4comic.it
Se ti è capitato di sorprenderti di fronte a ciò che tuo figlio ti ha chiesto forse hai davanti a te un piccolo genio in erba.
Ogni genitore, prima o poi, si ritrova a chiedersi se il proprio figlio è il più intelligente. Si tratta di un pensiero naturale che nasce dal desiderio di scoprire i talenti e le potenzialità dei propri bambini.
La verità è che l’intelligenza non è sempre facile da individuare e spesso non si misura soltanto con i risultati scolastici o con la rapidità nel risolvere un problema.
I veri segnali compaiono molto prima, nei primi anni di vita, quando un bambino inizia a esplorare il mondo con occhi pieni di curiosità e domande.
Vuoi scoprire se è davvero così? Se il tuo bambino ti fa questa domanda vuol dire che hai un piccolo genio in famiglia!
Scopri se tuo figlio è un genio
Alcuni piccoli dettagli del comportamento quotidiano il modo in cui un bambino osserva, come interagisce con gli altri, o persino le domande che pone talvolta possono essere indicatori preziosi di un’intelligenza superiore alla media. Spesso, richieste che sembrano buffe o ingenue, rivelano invece un pensiero profondo e una mente pronta a ragionare oltre l’età.
Uno dei campanelli d’allarme più evidenti? Una domanda precisa che molti piccoli geni pongono già nei primi anni di vita. Naturalmente scoprire che un figlio mostra i segni di una mente brillante è una sorpresa piacevole, e un piccolo genietto potrebbe nascondersi proprio tra le mura di casa. Fai attenzione a queste parole.
La domanda di una mente brillante
La “plusdotazione”, o giftedness, non si limita a un elevato quoziente intellettivo (QI). Si tratta di un insieme complesso di abilità cognitive, emotive e creative che emergono già nella prima infanzia. Il QI superiore a 130 rappresenta solo un indicatore iniziale, ma non definisce da solo la plusdotazione. I bambini plusdotati tendono a vivere le emozioni con una profondità straordinaria. Questo può tradursi in una sensibilità fuori dal comune: attenzione ai dettagli, forti reazioni emotive, ansia o fragilità emotiva se non accompagnati adeguatamente. La dis-sincronia emotiva, ossia uno sviluppo cognitivo avanzato accanto a una maturazione emotiva ancora ancorata all’età cronologica, può sottoporre questi bambini a forti stress e difficoltà relazionali.
Non sono rare riflessioni su temi astratti: tempo, spazio, nascita, morte, giustizia. Queste richieste vanno ben oltre il semplice “perché” infantile e mostrano una precocità nella capacità di pensare in modo metafisico e filosofico, così il bambino plusdotato formula molte domande, non si accontenta di risposte semplici. Pone domande esistenziali fin da piccolo: “Cosa succede dopo la morte?”, “Perché esiste il male?”, “Che senso ha la vita?” e possiede un vocabolario ricco e articolato, spesso superiore a quello dei coetanei. Dimentica poco, ha una memoria facilitata, anche dopo molto tempo ed è capace di imparare in autonomia, ad esempio leggere o scrivere da piccoli senza insegnamento diretto.