“Sembra di essere a Napoli”: svelata la REGOLA D’ORO per un caffè perfetto | Così i napoletani sono diventati famosi nel mondo

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Dal rito della moka alla cremina perfetta: ecco finalmente qual è il segreto che rende unico il caffè napoletano.
Il profumo intenso che invade la stanza al mattino, il fumo che sale dalla tazzina e quel sorso che ti fa chiudere gli occhi per un attimo di piacere.
Il caffè è il migliore amico di tutti gli italiani, ma si sa, a Napoli è un rito, una tradizione tramandata di generazione in generazione, un simbolo identitario.
Non sorprende che chiunque assaggi un vero espresso napoletano resta sempre con l’amaro in bocca quando tenta di fare un caffè simile.
La regola d’oro del caffè perfetto, dunque, è da sempre un segreto che appartiene ai napoletani, e noi stiamo finalmente per svelarvelo!
Il segreto per il caffè migliore
Non ci sono più dubbi: il segreto che rende inimitabile il caffè partenopeo è in una regola tramandata da secoli. Napoli ha esportato il suo amore per il caffè ovunque. Nei bar di Tokyo, nei bistrot di New York e persino nelle case di Buenos Aires, l’espresso “alla napoletana” è diventato un marchio di autenticità.
Ormai si può dire che sia diventato un vero e proprio stile di vita fatto di convivialità, pausa e condivisione. Non è un caso, inoltre, che il miglior complimento che puoi ricevere dopo un caffè è sentirti dire che il tuo caffè sembra fatto a Napoli. Pronti a scoprire come realizzarlo?
Il caffè perfetto
Fare un buon caffè non è solo questione di miscela: si mette insieme tecnica, rispetto degli ingredienti e qualche gesto abituale. Se vuoi che la tua moka regali ogni volta un caffè intenso, aromatico e con quella leggera schiumetta che piace tanto, ecco come fare. La moka estrae gli oli e gli aromi del caffè con pressione da vapore: non è un espresso, ma può dare un caffè ricco e concentrato, basta evitare gli errori più comuni (acqua bollente, polvere pressata, fiamma troppo alta).
I piccoli accorgimenti fanno la differenza. Basta seguire 4 step fondamentali, a partire dall’utilizzo di acqua fredda fino a metà della valvola, evitando in questo modo che la moka si scaldi troppo in fretta: così l’estrazione parte con maggiore controllo e si riduce il rischio di sapori bruciati o metallici.
Se si utilizza acqua troppo calda l’estrazione è rapida e meno uniforme; se si riempie oltre la valvola si rischiano perdite e problemi di pressione. La polvere va inserita nel filtro fino al bordo e livellata con un colpetto leggero, mai pressare come per l’espresso. La moka richiede passaggi di vapore attraverso il caffè, se è troppo compatto l’acqua faticherà a passare e l’estrazione diventerà eccessiva o irregolare.
La moka va messa su fiamma bassa, una fiamma alta riscalda troppo velocemente la caldaia il risultato è un caffè sovraestratto o “bruciato”. Inoltre la fiamma non deve uscire dal fondo della moka né toccare la maniglia. Pazienza: una cottura lenta regala aromi più equilibrati. Il famoso “gorgoglio” (il borbottio finale) significa che quasi tutta l’acqua è salita, quindi è il momento di togliere la moka dal fuoco. Se la lasci fino a secco continuerà l’estrazione con vapore e sapori amari. Subito dopo, puoi inclinare leggermente la moka per miscelare gli ultimi spruzzi senza scuoterla troppo. Ecco il caffè perfetto.