Questa è una delle app più pericolose al mondo: la usi una volta ogni tanto ma basta per rubarti tutto | Finisci nelle mani degli hacker

App pericolosa - c4comic.it (freepik)
La utilizzano principalmente le donne, questa app è finita ora nel mirino degli esperti in cybersicurezza: è una vera e propria minaccia.
Con l’avvento della digitalizzazione, ogni aspetto della nostra vita ha subito un forte cambiamento. Qualsiasi azione, oggi può essere svolta con l’ausilio di dispositivi digitali, dalla spesa, ai pagamenti, fino al monitoraggio della propria salute.
Ma quanto può essere sicuro affidare i propri dati personali nelle mani della tecnologia? Per rispondere a tale domanda, oggi porteremo l’esempio di ciò che sta accadendo soprattutto negli Stati Uniti e che ha avuto forte risonanza anche in Italia.
Parliamo di un’applicazione in particolare che sembra aver condiviso delle informazioni importanti delle sue utenti, con colossi del marketing come Meta, la società che fa capo a Facebook e Instagram. Se hai anche tu questa applicazione, fai attenzione, i tuoi dati potrebbero essere finiti nelle mani sbagliate.
I rischi nascosti dietro le app di monitoraggio della salute
L’app in questione, che ha fatto parlare tanto di sé nelle ultime ore è Flo. Si tratta di una delle più scaricate per il monitoraggio del ciclo mestruale. E’ molto conosciuta e al suo interno viene raccolto ogni giorno un quantitativo di informazioni davvero elevato. Fa parte del settore “femtech” ovvero quelle tecnologie pensate per la salute femminile. Oltre a Flo, vi sono anche altre app che vengono utilizzate come Clue e Period Tracker. Queste applicazioni possono anche arrivare ad oltre 250 milioni di download all’anno.
Potrebbero sembrare, in un primo momento, comode da utilizzare, ma cosa nascondono davvero queste app? Nel 2019, ci sono state alcune segnalazioni da parte di Privacy International inerenti al fatto che queste applicazioni erano solite trasmettere i dati sensibili a Facebook e Instagram, senza informare le utenti. Nonostante l’app Flo avesse promesso maggiore trasparenza, i dubbi sembrano non chiarirsi. Secondo la ricercatrice Stefanie Felsberger, queste app vengono considerate una vera e propria “miniera d’oro per le big tech”. Queste utilizzano, infatti, i dati raccolti per pubblicità mirate, soprattutto verso le donne in gravidanza, un target molto redditizio per il marketing.
Come avviene la trasmissione dei dati e perché preoccuparsi
Il passaggio dei dati personali avviene tramite dei tracker, ovvero dei componenti inseriti nelle app che hanno il compito di registrare il comportamento degli utenti e lo inviano, poi, a server esterni. Tuttavia, il problema non è solo pubblicitario, alcuni datori di lavoro offrono queste app come benefit aziendale, ma potrebbero usarle anche per capire se un dipendente sta cercando di avere un figlio.
Inoltre, si tratta di app che possono rivelare informazioni private in contesti non sicuri. Dopo le polemiche nate in merito alla fuga delle notizie da queste app, alcune hanno migliorato la gestione della privacy. In che modo? Aggiungendo la possibilità di navigare in modalità anonima e senza account. Ma il problema resta: non tutte le app rispettano gli standard e gli utenti, nella maggior parte dei casi, non sanno cosa accade davvero ai loro dati. Se questi finissero nelle mani sbagliate, degli hacker ad esempio, le conseguenze potrebbero essere addirittura drammatiche.