Conto in banca, spunta il “BOLLO SPECIALE” | Superata questa soglia devi pagarlo: ti conviene spendere tutto
Tassa annuale da pagare - c4comic.it (freepik)
Molti correntisti lo scoprono troppo tardi: sul conto bancario esiste un’imposta che scatta automaticamente quando il saldo supera una determinata soglia
La gestione del denaro depositato in banca non è mai stata così centrale come negli ultimi anni. Tra inflazione, tassi di interesse altalenanti e nuove regole fiscali, i cittadini cercano di capire come proteggere davvero i propri risparmi.
Ed è proprio in questo contesto che torna d’attualità un’imposta spesso sottovalutata: il bollo annuale applicato ai conti correnti, previsto dalla normativa fiscale italiana.
Molti credono che si tratti di una tassa marginale o riservata soltanto a chi possiede grandi cifre, ma non è così. Le regole sono chiare e coinvolgono la maggior parte dei correntisti, con importi fissi che possono pesare soprattutto su chi mantiene sul conto somme minime o non utilizza altri strumenti finanziari.
Conoscere la soglia che fa scattare l’imposta è quindi fondamentale per evitare sorprese a fine anno.
Quando scatta davvero l’imposta di bollo: la soglia da non superare
L’imposta di bollo sui conti correnti si applica quando la giacenza media annua del rapporto supera i 5.000 euro. Una soglia che molti raggiungono senza accorgersene, soprattutto chi utilizza il conto come deposito primario per stipendi, pensioni o risparmi temporanei. Una volta superato il limite, il bollo diventa automatico, indipendentemente dal numero di movimenti effettuati.
L’imposta è pari a 34,20 euro l’anno per le persone fisiche e a 100 euro per le persone giuridiche. Non si tratta di una cifra enorme, ma è comunque un costo fisso che incide in particolare su chi mantiene in conto somme limitate. Il bollo viene addebitato direttamente dalla banca una volta l’anno o suddiviso trimestralmente, a seconda delle modalità stabilite dall’istituto di credito.

Conviene davvero restare sotto soglia? Ecco cosa valutare
Molti correntisti, dopo aver scoperto la regola della giacenza media, pensano che la soluzione migliore sia evitare di superare i 5.000 euro lasciati in conto. Può avere senso, ma non per tutti. Dedicare troppa attenzione al “limite psicologico” può far perdere opportunità: esistono strumenti come conti deposito, investimenti sicuri o buoni fruttiferi che permettono di far rendere il denaro senza rinunciare alla liquidità.
Il bollo, infatti, non è un’imposta proporzionale: resta identico sia che si superi la soglia di pochi euro sia che sul conto ci siano decine di migliaia di euro. Il vero errore è lasciare soldi fermi senza farli fruttare solo per evitare i 34,20 euro annuali. Per alcuni, restare sotto soglia è una strategia utile; per altri, può significare rinunciare a un rendimento superiore. La scelta dipende dagli obiettivi personali e dal tipo di utilizzo del conto corrente.