[Esclusiva] C4 Chiacchiere con… Lorenzo Bolzoni
Eccoci con un nuovo appuntamento per la rubrica “C4… Chiacchiere”. Ancora una volta Vivi e Vegeta è un’ottima “scusa” per fare due chiacchiere con uno dei talenti del fumetto italiano e oggi abbiamo il piacere di avere con noi Lorenzo Bolzoni. Grafico senior presso BAO Publishing, Lorenzo si occupa anche del lettering e del design grafico del web-comic ideato da Francesco Savino e Stefano Simeone. Prima di salutarvi ricordo che: se volete leggere Vivi e Vegeta dovete andare su Verticalismi, per seguire invece le ultime sulla serie non dovete far altro che mettere “like” alla pagina ufficiale su Facebook e, last but not least, qui su C4Comic trovate i nostri speciali (interviste, cover variant by Roberta Ingranata e approfondimenti).
Lascio la parola a Lorenzo, buona lettura!
C4Comic: Ciao Lorenzo, benvenuto sulle pagine di C4Comic. È davvero un piacere averti con noi.
Lorenzo Bolzoni: Grazie a voi per l’ospitalità!

Un poster che Lorenzo ha realizzato con i caratteri mobili durante un workshop al Museo della stampa di Lodi.
C4C: Lorenzo, nelle nostre interviste la prima domanda è l’occasione per l’artista ospite di raccontarsi. Dal diploma alla Scuola del Fumetto di Milano alla vita in redazione come grafico senior presso BAO Publishing: come è iniziato il tuo percorso e cosa c’è stato in mezzo a questi due “step” della tua vita professionale?
L.B. : Prima del diploma alla Scuola del Fumetto ci sono stati tre anni di Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano, che mi hanno fatto avvicinare al mondo della grafica. Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare in uno studio grafico già durante quegli anni, e ho sempre affiancato gli studi alla pratica quotidiana: alla mattina in ufficio, al pomeriggio a lezione. Mi sono inserito nel mondo del fumetto nel 2007, impaginando e letterando diversi libri per ReNoir Comics. Un paio d’anni dopo, Michele Foschini (che conoscevo da tempo, essendo stato il mio insegnante di sceneggiatura alla Scuola del Fumetto) mi parlò per la prima volta della casa editrice che stava per fondare insieme a Caterina Marietti, affidandomi l’impaginazione del libro con cui avremmo debuttato a Cartoomics: Chew. Da quel momento la collaborazione diventò strettissima, anche se durante i primi anni proseguii lavorando nello studio grafico di Piacenza (dove vivo). Ricordo perfettamente le nottate passate al telefono con Michele per correggere i libri dopo l’ultima rilettura, mandandoli in stampa dal computer di casa e sfogliandoli solo dopo qualche mese, quando passavo per Milano. Dal gennaio 2012 ho finalmente iniziato a lavorare a tempo pieno nella redazione BAO.
C4C: Com’è la tua giornata tipo in redazione?
L.B. : Generalmente inizio preparando il materiale che serve agli altri reparti: dalle anteprime per l’ufficio stampa, alle locandine per i prossimi eventi, agli impaginati da convertire in digitale. Poi mi dedico ai libri veri e propri che devono andare in stampa: lavoriamo almeno a tre/quattro volumi contemporaneamente, e per ognuno di loro devo preparare la copertina e occuparmi della revisione del lettering fatto dai miei valenti vice: Cosimo Torsoli e Andrea Petronio. In qualsiasi momento può però spuntare un editor (soggetti potenzialmente pericolosi, tormentati dai congiuntivi) per inserire correzioni, sollecitare consegne o citare nomi di font a caso; e dalla stanza dei grafici, posizionata non a caso in fondo all’ufficio, nessuno può sentirci urlare…

Un particolare del lavoro di calligrafia svolto da Lorenzo per il volume di Paul Pope “Funziona una volta sola”, pubblicato lo scorso anno da BAO Publishing.
C4C: Nei tuoi progetti futuri c’è un tuo ritorno come autore alla sceneggiatura?
L.B. : Grazie per questa digressione! Ho scritto il primo fumetto (dal rassicurante titolo “Senza lieto fine”) come progetto del terzo anno alla Scuola del fumetto, e il secondo pubblicato dalla ReNoir per i disegni di Nora Moretti, dal titolo “Mondombra”. La sceneggiatura mi ha interessato moltissimo per alcuni anni e in effetti ho la proverbiale opera nel cassetto (completa di soggetto, tavole di sceneggiatura, studi dei personaggi ecc.) ma devo ammettere che la professione di grafico mi ha preso sempre di più negli ultimi anni, e utilizzo il tempo libero per approfondire e specializzarmi in quella.
C4C: Ovviamente siamo qui per parlare anche, e soprattutto, della tua collaborazione con Vivi e Vegeta. Come è nata la tua partecipazione al progetto e in cosa consiste il tuo ruolo?
L.B. : Francesco Savino, coautore e sceneggiatore di Vivi e Vegeta, è anche uno dei celeberrimi editor, che si sposta per l’ufficio senza bisogno di camminare, come nei film horror. Quando mi ha chiesto di realizzare il logo della sua serie non ho potuto rifiutare, anche perché ho un debole per le battute demenz… ehm, alla Groucho Marx, con cui allieta le nostre giornate. Solo dopo ho scoperto che il suo fumetto avrebbe avuto anche i dialoghi (avevo sopravvalutato l’originalità del Savino) e così mi sono trovato a occuparmi anche del lettering e del montaggio finale in un’unica tavola verticale. Comunque devo ammettere che Francesco si sta specializzando nel posizionamento dei balloon e nella pronuncia della parola “kerning”: a breve potremmo addirittura scambiarci i ruoli (per cui, sì: forse tornerò alla sceneggiatura!)
C4C: Quali sono le differenze tra il lavoro su un web-comic come Vivi e Vegeta, rispetto a quello su un volume di carta?
L.B. : In fase di giustificazione non ci sono grandi differenze, mentre per quanto riguarda l’inserimento delle onomatopee e la disposizione dei balloon c’è sicuramente più libertà. Il risultato finale, con la sua lettura verticale, è qualcosa a cui non sono abituato a lavorare, e mi lascia sempre positivamente colpito. Infine, un piacevole ritorno alle origini è fare le ultime correzioni al telefono, insieme a Francesco, prima di andare in stampa (cioè, in video).
C4C: Vivi e Vegeta è fresca, divertente e intrigante. Qual è l’aspetto della serie che più ti ha colpito?
L.B. : Be’, la qualità dei disegni è altissima, ed è emozionante vedere i layout di sole linee prospettiche e masse abbozzate (curati da Lorenzo Magalotti, che imposta anche le tinte piatte) trasformarsi nelle tavole definitive dell’inossidabile Stefano Simeone, che utilizza il colore con il suo estro inconfondibile. E le copertine di Roberta Ingranata? Ogni capitolo mi stupisce in questo: le meravigliose soluzioni grafiche e visive (e comunque non doveva essere senza dialoghi, questa serie?)
C4C: Lorenzo, vorrei farti qualche domanda più personale: qual è il libro su cui ti sei divertito di più a lavorare e quale, invece, quello a cui tieni di più?
L.B. : Mi sono veramente esaltato a lavorare su “PS Magazine”, di Will Eisner, che BAO ha pubblicato due anni fa: è stato un lavoro di adattamente grafico e di lettering molto impegnativo (per rendere l’aspetto originale sono state utilizzate almeno una decina di font diverse, a seconda che servissero per i balloon, le schede interne o i titoli) per un libro importante e sontuoso anche a livello cartotecnico. Il risultato finale mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione.
Quello a cui tengo di più è “Mia Mamma”, di Jean Regnaud ed Émile Bravo: lo scorso anno, in occasione della prima ristampa, ho rifatto tutto il lettering scegliendo una font più adeguata. Anche la stampa ha restituito i colori pastello dell’originale francese, che nella prima edizione erano venuti troppo saturi, dando a questa favola autobiografica dolceamara la migliore veste possibile, come merita.
C4C: Lorenzo Bolzoni/Officine Bolzoni: spesso nei credit dei libri di BAO si legge quest’ultimo nome sotto il lavoro di impaginazione, calligrafia o parte grafica. Siccome sono curioso come la peggiore perpetua di paese, posso chiederti perché?
L.B. : Mi piacerebbe poterti svelare che nel tempo libero mi occupo della Ratmobile di Leo Ortolani, che giustamente mi cita nei suoi fumetti (allego prova visuale), ma in realtà… è solo un gioco, una suggestione, un calembour (come direbbe un editor): dietro l’impaginazione di un fumetto c’è un lavoro complesso e stratificato, che va dal lettering, alle correzioni grafiche, a mille altre cose prima che il libro superi la revisione e possa incamminarsi verso le librerie. Una buona officina (grafica) deve occuparsi di tutto questo.
C4C: Siamo (quasi) ai saluti finali ma prima, la nostra classica domanda di commiato: qual è la tua kryptonite?
L.B. : “Il tempo che passa e non s’attarda sul ieri” e naturalmente loro, gli intoccabili: i crostini toscani con i fegatini! Brrr…
C4C: Lorenzo, grazie mille per la disponibilità e per essere stato in nostra compagnia! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri da parte mia e di tutta la redazione di C4C!
L.B. : Grazie mille a C4C, continuate così!