[Esclusiva] Aspettando Meets the Web: C4 Chiacchiere con… Michele Monteleone
Come avrete già letto nella presentazione di C4 Comic Meets the Web, il 6 e il 7 giugno tra i numerosi autori che avremo la fortuna di poter intervistare ci sarà anche Michele Monteleone.
Astro nascente del fumetto italiano, Michele nel breve termine arriverà in edicola e in fumetteria con il suo esordio su Dylan Dog e sulla terza stagione di Orfani per Sergio Bonelli Editore, con la miniserie di Editoriale Cosmo dedicata a Pietro Battaglia e, per Edizioni Star Comics, sia con il progetto “Roberto Recchioni Presenta: I Maestri dell’Orrore” sia, insieme a Nebo, su Nick Banana.
Non è finita: Michele è fresco vincitore, insieme a Daniele Di Nicuolo, del contest di Verticalismi “In Love with My Robot”, con il racconto “I <3 My Robot”.
In attesa che Michele salga sul palco a Sarzana per una chiacchierata – rigorosamente informale – con noi di C4 Comic, abbiamo deciso di presentarvelo nel migliore dei modi: lasciando che a farlo sia lui stesso!
C4 Comic: Ciao Michele, benvenuto su C4 Comic e grazie di averci concesso quest’intervista. Lasciamo che sia tu a presentarti: chi è Michele Monteleone?
Michele Monteleone: È la prima domanda che mi hai fatto, ma è l’ultima a cui ho risposto. È una domanda difficile considerando che, appena quattro mesi fa, lavoravo come operatore in un call center, mentre ora mi ritrovo a collaborare, gomito a gomito, con sceneggiatori e disegnatori che ho sempre stimato. Sono appena uscito da una centrifuga di cambiamenti, ho rinunciato a un contratto a tempo indeterminato (mia madre ancora piange) per buttarmi alla cieca in questo lavoro. Per ora non faccio che ripetermi “Fin qui, tutto bene”. Sorrido, ma tengo gli occhi chiusi. Se ci risentiamo quando finalmente ho avuto il coraggio di riaprirli, provo a risponderti meglio.
C4 Comic: Sei molto giovane: quando hai iniziato a sceneggiare fumetti?
Michele Monteleone: Ho 28 anni, sono giovane, ma non giovanissimo, sono sei anni che scrivo, ho cominciato portando direttamente i progetti in fiera, carico di adolescenziali speranze di un successo immediato e planetario: la mia prima storia era composta da dodici volumi da novantaquattro pagine destinati all’edicola. Parrebbe che l’unica cosa che non mi è mai mancata sia l’ambizione! Comunque abbandonati (per ora) i progetti folli e monumentali, mi sono dedicato all’autoproduzione, fondando insieme ad altri quattro sceneggiatori romani la Villain Comics. Penso sia stata un’esperienza fondamentale, l’autoproduzione è un passo imprescindibile nella formazione di uno sceneggiatore, la conoscenza della catena di produzione che porta l’albo finito dal mio desktop alle mani del mio lettore. Tutto questo mi ha permesso di arrivare a case editrici come la Bonelli con una discreta professionalità, o per lo meno, evitando di brancolare nel buio.
C4 Comic: Il ruolo dello sceneggiatore è interpretato in modo molto diverso da autore ad autore: tu sei solito lasciare margine ai disegnatori o sei molto descrittivo nelle tue indicazioni?
Michele Monteleone: Preferisco lavorare sapendo a chi arriveranno le mie tavole (cosa non sempre possibile) in maniera tale da adattare la mia sceneggiatura al disegnatore, sapere cosa sa disegnare meglio e cosa lo mette in crisi. Do tante indicazioni, ma più che altro sono utili a me per visualizzare quello che sto scrivendo e divertirmi mentre lo faccio.
C4 Comic: Rimaniamo sul tuo lavoro: leggi spesso sceneggiature di altri autori per studiarne l’operato?
Michele Monteleone: Leggere le sceneggiature è noioso, anche scrivere le sceneggiature a volte è noioso, ne discutevamo qualche tempo fa con i membri di Uno Studio in Rosso. La parte più bella del nostro lavoro è avere le idee, inseguire una suggestione, non descrivere come si sta grattando la testa Dylan Dog a tavola 6 in vignetta 5. Ma mi capita di leggerne tante di sceneggiature, di stupirmi di quanto gli approcci al mio lavoro siano i più disparati, di quanto effettivamente non ci sia un modo universalmente ritenuto giusto per farlo.
C4 Comic: Battaglia, Dylan Dog, L’ospite di Dracula. Inoltre, è stata annunciata la tua presenza nella terza stagione di Orfani: com’è lavorare sotto la supervisione di Roberto Recchioni e quanto si può imparare da lui grazie a questo rapporto?
Michele Monteleone: Lavoro con Roberto da quando ho cominciato a sceneggiare, da quando si è interessato alla Villain. La prima volta che mi ha corretto una sceneggiatura ero tanto nervoso che ho dato fuoco alla sua cucina dimenticandomi la caffettiera sul fornello acceso. Devi capire che ero un suo fan, John Doe era l’unico fumetto italiano che avessi davvero adorato e per me trovarmi lì a farmi correggere una sceneggiatura era davvero emozionante. Invece, per quanto riguarda quanto ho imparato da lui, la risposta è semplice: tutto quello che so su questo lavoro.
C4 Comic: Con “I <3 My Robot” hai vinto, insieme a Daniele Di Nicuolo, il contest 2014 di Verticalismi. Ci racconti come è nata l’idea di base sulla quale sviluppare una storia sul tema “In Love with My Robot”?
Michele Monteleone: È stato straordinariamente semplice scrivere quella storia, non avevo paletti, ho perfino iniziato senza sapere dove stava andando a parare la sceneggiatura. Come mi capita spesso mi sono messo nelle mani del personaggio, una volta definito Clay (il ragazzino che nella storia si costruisce il suo amico robot) tutto il resto è venuto da sé.
C4 Comic: Pietro Battaglia è un personaggio profondo e complesso. Com’è stato riuscire rapportarsi con la sua figura?
Michele Monteleone: Amavo le prime storie di Roberto (Recchioni, ndr) e Massimiliano (“Leomacs” Leonardi, ndr), ma appena mi sono messo a scrivere mi sono reso conto che sapevo davvero poco su Pietro Battaglia. Se ti vai a rileggere “Caporetto” e “Vota Antonio“, ti accorgerai che Pietro ha una decina di battute in tutto, ma penso che il suo segreto sta tutto lì, dicono di lui più le sue azioni che le battute e il suo fascino sta anche nel fatto che non ne sappiamo molto. È stato difficile scriverlo, soprattutto sotto la direzione dell’uomo che l’aveva creato, ma è stato anche dannatamente divertente, chiuse le 120 tavole di cui è composto questo primo volume volevo già ricominciare da capo.
C4 Comic: Vuoi parlarci della direzione verso la quale si muoverà questa miniserie, anche a livello spazio-temporale?
Michele Monteleone: La serie sarà composta da quattro volumi, praticamente autoconclusivi. Nel primo narreremo gli anni della seconda guerra mondiale, il rapporto che lega Battaglia a due figure storiche come Mussolini e la figlia Edda. Passeremo da Roma a Shanghai, a Verona, per il gran finale in un monastero in Svizzera. Il secondo albo è tutto dedicato alla Roma degli anni di piombo, il terzo è ambientato tra Ustica, Palermo e Roma negli anni ottanta, mentre per il gran finale lo sfondo è il porto di Napoli ai giorni nostri.
C4 Comic: Diamo uno sguardo a Nick Banana, progetto nato da quel vulcano di idee che è Nebo. Com’è stata la scrittura a quattro mani?
Michele Monteleone: Il rapporto con Nebo è stato idilliaco, ognuno ha dato spazio all’altro, io mi sono occupato più che altro della struttura e della regia delle tavole, mentre lui procedeva come un treno sui dialoghi e sull’intreccio. Abbiamo adottato ogni tecnica di collaborazione possibile: abbiamo scritto insieme, ci siamo rimbalzati le pagine, ho lavorato su dei suoi trattamenti, abbiamo lasciato spazio all’estro del nostro disegnatore (Daniele Di Nicuolo, ndr), lo abbiamo subissato di informazioni. Saranno poi i lettori a decidere se la nostra strana coppia ha funzionato.
C4 Comic: C’è stato qualcosa che avevate pensato e infine avete deciso di non mettere perché… “Troppo”?
Michele Monteleone: Abbiamo costantemente pensato alle conseguenze di quello che stavamo scrivendo, avevamo un filo diretto con i nostri avvocati (non sto scherzando), ma alla fine non ricordo una singola idea che sia stata cassata e, se te lo stai chiedendo, la cosa mi preoccupa profondamente. A tal proposito vorrei ricordare a Nebo che quando accettai di lavorare con lui mi disse: “Tranquillo se c’è da andare in prigione, mi sacrifico io”.
C4 Comic: Ancora su Nick Banana: la prima cosa che hai pensato quando ti è stata proposta l’idea?
Michele Monteleone: Conoscevo il blog di Nebo, Bagni Proeliator, avevo seguito le avventure di Nick Banana, quindi non mi è neanche passato per l’anticamera del cervello di dire di no a una simile proposta.
C4 Comic: Chiudiamo con l’ormai immancabile domanda-simbolo di C4 Comic: qual è la tua kryptonite?
Michele Monteleone: All’inizio amavo il dialogo, ne ero ossessionato e le mie storie si basavano solo su quello, ma il motivo era che non conoscevo ancora il medium con il quale stavo lavorando. Leggevo i fumetti ma non ne avevo mai fatti, né sapevo davvero come si facevano. Quando vedi il prodotto finito per la prima volta, ti rendi conto che il tuo lavoro non funziona se non presti attenzione alle indicazioni che dai al disegnatore, se non stai attento a suggerirgli le giuste atmosfere, se non esalti le sue qualità tramite l’inquadratura giusta. Insomma, da quando ho cominciato a capire il mio lavoro (non dite a nessuno che ho scritto “cominciare a capire” sennò non mi pagano più) preferisco narrare tramite le immagini e non tramite il dialogo e, paradossalmente, ora le lunghe sequenze di dialogo sono diventate la mia kryptonite.
Vi lasciamo con una sfilza di materiali relativi ai prossimi lavori in uscita che coinvolgeranno Michele, che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità mostrate e per aver accettato il nostro invito a C4 Comic Meets the Web. Appuntamento a Sarzana!
Roberto Recchioni Presenta: I Maestri dell’Orrore #0 – L’Ospite di Dracula (Monteleone – La Bella)
Battaglia #1 – La Figlia del Capo (Monteleone – Des Dorides).
Vi ricordiamo che Battaglia #0 – I Postumi è scaricabile gratuitamente qua.
Dylan Dog Color Fest #14 – Nuovi Volti (Monteleone – Armentaro per la storia “Come si Diventa Cattivi”, cover di De Longis)
Nick Banana (Nebo – Monteleone – Di Nicuolo, Cover di LRNZ)