[Esclusiva & Concorso C4C] Intervista ai Dentiblù, creatori di Zannablù

DentiblùDISEGNO ZANNABLÙ PARODIA – In occasione del Dentiblù Day, tenutosi il 22 dicembre 2013 a Sarzana (SP) presso la libreria del fumetto Comic House, C4 Comic ha avuto occasione di conoscere e fare una chiacchierata con i gentilissimi Dentiblù, Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri. I Dentiblù si sono prestati ai nostri microfoni per l’intervista che state per leggere e della quale, se scorrete poco più in basso, potete vedere l’intero video. I seguitissimi artisti toscani hanno anche preparato un disegno da mettere in palio sul nostro portale: la partecipazione al concorso è completamente gratuita, scoprite a fine articolo come fare!

C4 Comic: Ciao, Dentiblù! Com’è nata l’idea di fare delle parodie a fumetto su grandi serie televisive, film e libri?
Dentiblù: La prima è stata “Il Signore dei Porcelli”. Tutto nasce da conoscere e amare un film, libro o serie e aver voglia di riderci su. Secondo noi stravolgerla un po’ e farne una parodia è un modo per scoprirla ancora meglio, per approfondire risvolti che sono rimasti nella penna dell’autore originale.

Stefano Bonfanti (Dentiblù)C4C: I primi due numeri di Zannablù erano in un’edizione spartana, non lussuosa come gli ultimi albi. Come avete deciso di intraprendere la strada del fumetto di parodia?
D: I primi due numeri di Zannablù erano soggetti originali. Semplicemente ci siamo trovati con questi personaggi, maiali e cinghiali, con una forma buffa, fatti a pera, e le zampe staccate. Maiali e cinghiali erano diversi e uguali allo stesso tempo quindi si erano visti questi due popoli un po’ rivali, un po’ nemici. I cinghiali più “zolloni” e i maiali tutti fighi. Ci siamo trovati a tirar fuori storie su questi personaggi. All’inizio non avevamo un’idea chiara di cosa si voleva fare di questa produzione di fumetti. Disegnavamo c’è che ci piaceva, per questo all’inizio c’è stato un cambiamento di formati, prima erano piccoli e spillati, poi brossurati, più grandi e alla fine la gente è impazzita. Nel terzo Zannablù, soggetto originale, abbiamo deciso un formato e quello è rimasto per tutta la serie. Arrivati al numero 20 siamo passati agli albi a colore. I primi 20 li abbiamo chiamati “Zannablù Classic“. La prima parodia è arrivata al numero 5 dopo due anni e mezzo che andavamo avanti. Al pubblico è piaciuta e quindi abbiamo iniziato a scrivere una storia originale e una parodia alternate. Chi si aspetta costanza da noi non casca bene. Diciamo che ogni sei mesi esce una storia. :)

La copertina de Il Trono di Spiedi

La copertina de Il Trono di Spiedi

C4C: Riguardo a “Il Trono di Spiedi”, complimenti per il titolo, com’è stata la realizzazione?
D: Il Trono di Spiedi è stato uno dei fumetti più divertenti da realizzare. Lo abbiamo fatto con tante pagine perché si partiva da una storia ampia che non è ancora finita (“Il Trono di Spade” di G.R.R. Martin). Noi volevamo realizzare una storia unica, che si concludesse in un unico volume, come piace a noi. Solo in un caso abbiamo fatto una miniserie che è ancora in corso, Le Cronache del Porcomondo. Abbiamo trovato questo dettagli su cui giocare: gli spiedi. Tutto è incentrato sulla cucina. Per farlo entrare in 80 pagine c’è stato un eccidio più grande di quello di Martin. La cucina è sempre stato un argomento sottotraccia di tutta la nostra produzione, a partire dal numero 1 Il Segreto della Besciamella. Il Trono di Spiedi contiene ricette vere, scritte da persone competenti, motivo di sfida tra le casate, ognuna ispirata a un tipo di cucina diversa. Le grandi guerre si fanno con le battaglie ma anche con la cucina. Anche il Re, per potersi sedere sul trono, deve preparare un piatto in 3 minuti.

Barbara Barbieri (Dentiblù)C4C: Avete fatto degli studi per imparare a disegnare o siete autodidatti?
D: Siamo autodidatti però c’è stata una grande differenza tra i primi anni (disegnare, guardare, vedere se ci piaceva) e una parte centrale in cui abbiamo deciso di intraprendere un percorso più approfondito, leggendo manuali sia di sceneggiatura sia di disegno. Insomma una sorta di studio da autodidatta perché solo la pratica non basta. Questa fase di studio è durata dal 2005 al 2007. Ora vedo la differenza, guardando i lavori precedenti, tra cosa voleva dire essere autodidatti allora rispetto a oggi.

C4C: Una specie di professionalizzazione?
D: Certo, anche perché tutto ciò che facciamo nella vita ruota attorno al fumetto, disegno e creatività. Nei primi anni avevamo un lavoro “normale” e come secondo lavoro disegnavamo fumetti anche per case editrici francesi e grandi aziende. Da qualche anno abbiamo preso sul serio il lavoro di disegnatori.

C4C: Com’è nata l’idea di inserire una lingua nuova tra i cinghiali?
D: Guarda, è stata una decisione presa dall’oggi al domani. Abbiamo preso spunto da una rivista satirica della nostra zona, Il Vernacoliere. Da lì abbiamo pensato di creare un nostro vernacolo e così abbiamo inventato una nuova lingua di sana pianta.

C4C: Grazia per tutto e  in bocca al lupo per il futuro!
D: Grazie e crepi il lupo, un saluto a tutti gli amici di C4 Comic!

C4 Comic ringrazia i simpaticissimi Dentiblù, estremamente cordiali e disponibili, che dopo l’intervista che ci ha concesso si sono dedicati ore per disegnare sketch ai fan. Tra questi c’eravamo ovviamente anche noi, che le abbiamo chiesto di fare un disegno da mettere in palio sul nostro portale.
I Dentiblù, ancora una volta, ci ha risposto con un sorriso e grazie alla loro gentilezza ora possiamo dare il via al concorso che metterà in palio il disegno qua a lato: per partecipare effettuate l’accesso tramite Facebook al box qua sotto, accumulate punti e aspettate l’estrazione!

Il disegno realizzato dai Dentiblù in esclusiva per C4 Comic. Partecipate al concorso per provare a vincerlo.

Il disegno realizzato dai Dentiblù in esclusiva per C4 Comic. Partecipate al concorso per provare a vincerlo.

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