Acqua, quella che fa bene ai reni è SOLO QUESTA: è indicato nell’etichetta ma ogni volta non ci fai caso

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Bere acqua è uno dei rimedi migliori per mantenersi in salute, ma quanta consumare ogni giorno? - c4comic.it (freepik)

Bere acqua è necessario per mantenere uno stile di vita sano, ma non tutte le acque sono uguali: come scegliere quella giusta per i tuoi reni.

Idratarsi è fondamentale, soprattutto con le alte temperature: un gesto semplice che può influire sulla salute quotidiana.

Con le elevate temperature estive, il corpo umano va incontro alla perdita di molti liquidi, attraverso la sudorazione. Per reintegrare i liquidi persi, è essenziale mantenere una buona idratazione, bevendo acqua. Ciò non solo garantisce il corretto funzionamento di organi come i reni, aiuta anche a favorire la digestione ed eliminare le tossine.

Secondo vari studi, è stato dimostrato come una corretta assunzione di acqua, possa ridurre il rischio e l’insorgenza di alcune problematiche di salute, come i calcoli renali che possono recare non pochi problemi ai pazienti.

Bere acqua è quindi fondamentale ma, attenzione, non tutte le acque sono uguali, o almeno, non tutte hanno la stessa qualità. Ci sono alcuni parametri che è giusto controllare se si tiene a cuore la propria salute.

Come scegliere la giusta acqua: l’importanza del residuo fisso

La corretta assunzione di acqua, come accennato in precedenza, risulta utile per garantire un corretto funzionamento dei reni che, altrimenti, potrebbero andare incontro a svariate patologie, calcoli renali inclusi. Si tratta di piccoli sassolini composti da elementi presenti nelle urine. A soffrirne è circa il 5-10% della popolazione e, tra le cause principali, vi è proprio la disidratazione.

Quando si parla di salute dei reni, un parametro spesso sottovalutato ma importante, è il residuo fisso, ovvero la quantità di sali minerali presenti dopo l’evaporazione di un litro di acqua a 180 gradi. Un residuo fisso al di sotto di 150 mg/l è indice di un’acqua più leggera e indicata per favorire la diuresi e il corretto funzionamento dei reni. Un prodotto con tali caratteristiche è, ad esempio l’acqua Levissima. Cosa accade se si consuma acqua con residuo fisso elevato? Se consumata in grandi quantità, un’acqua con residuo fisso alto, può affaticare i reni, favorendo l’accumulo di cristalli che contribuiscono alla formazione dei calcoli renali.

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Mantenere una corretta idratazione, bevendo acqua, agevola il lavoro dei reni – c4comic.it (freepik)

Quanta acqua bere? La chiave è mantenere il giusto equilibrio

Senza dubbio, mantenersi idratati è una buona abitudine per preservare la propria salute. Ma quanta acqua bere al giorno? Potrà sembrare strano, ma anche gli eccessi non sono la giusta soluzione. Bere poca acqua è dannoso tanto quanto esagerare. In linea generale, un adulto dovrebbe assumere in media circa 1,5 – 2 litri al giorno.

Tuttavia, ci sono situazioni, come i periodi più caldi dell’anno o un’intensa attività fisica, in cui può essere utile aumentare leggermente il consumo. È fondamentale, inoltre, distribuire l’assunzione nell’arco della giornata, evitando di bere grandi quantità in poco tempo, che rischierebbero di sovraccaricare i reni. Il segreto è, quindi, bere regolarmente e scegliere un’acqua adatta alle proprie esigenze.