Il tuo buono sta scadendo: occhio a non dimenticare questa data | Un giorno di ritardo e perdi migliaia di euro già tuoi

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Queste sono le ultime settimane utili per approfittare di un’offerta con tasso garantito e tasse ridotte: ecco cosa fare se si possiedono buoni fruttiferi.

C’è ancora poco tempo per aderire al “Buono 100” di Poste Italiane, l’iniziativa lanciata per celebrare i cento anni dei buoni fruttiferi postali.

Dal 20 giugno 2025 è disponibile questo strumento di investimento a 4 anni che offre un rendimento lordo del 3% (pari a circa 2,625% netto).

Si tratta di un’opportunità riservata a chi possiede un libretto di risparmio smart o ordinario e versa nuova liquidità. La sottoscrizione è possibile fino al 4 settembre 2025 e, salvo proroghe, dopo questa data l’offerta non sarà più disponibile.

Il “Buono 100” è emesso da Cassa Depositi e Prestiti e ha la garanzia dello Stato, oltre a un trattamento fiscale agevolato: la tassazione sugli interessi è del 12,5%, più bassa rispetto a quella di molti altri investimenti sul mercato.

Buono 100 di Poste Italiane: come funziona questo buono fruttifero postale

La caratteristica principale del “Buono 100” è il tasso fisso garantito per tutta la durata. Questo significa che il rendimento non cambia, indipendentemente dall’andamento dei mercati. Si può, quindi, chiedere il rimborso del capitale, anche parziale, in qualsiasi momento, ma se si ritira prima dei 4 anni si perdono gli interessi maturati.

L’importo minimo per aderire è 50 euro di nuova liquidità, che può essere versata sul libretto tramite bonifico, assegno, accredito di stipendio o pensione, o semplicemente con un versamento diretto allo sportello. La sottoscrizione può essere effettuata online dall’area personale di Poste Italiane, tramite app BancoPosta o recandosi presso un ufficio postale. Non sono previsti costi aggiuntivi e la gestione è inclusa nel servizio del libretto.

Controllo-buono-fruttifero-postale-Foto-di-SHVETS-production-da-Pexels-C4Comic
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Buoni fruttiferi postali: a quali date di scadenza fare attenzione

Il 4 settembre 2025 è la data da segnare sul calendario per chi vuole sottoscrivere il “Buono 100”, ma ci sono altre regole importanti da conoscere. I buoni fruttiferi postali diventano infruttiferi il giorno successivo alla loro scadenza: da quel momento non producono più interessi. Per i buoni cartacei, invece, bisogna sapere che dopo 10 anni dalla scadenza scatta la prescrizione. Le somme non riscosse passano al Ministero dell’Economia. I buoni emessi fino al 13 aprile 2001, se non movimentati, si estinguono automaticamente.

Per i buoni dematerializzati le cose sono differenti: non si prescrivono mai e, alla scadenza, capitale e interessi vengono accreditati direttamente sul conto di regolamento dell’intestatario. Per evitare di perdere somme già maturate o di lasciarsi sfuggire un’occasione di investimento sicuro, è fondamentale controllare la situazione del proprio libretto e rispettare le date di scadenza.