Addio BUONI PASTO: da settembre via ai tagli | Disastro al Ministero del Lavoro: i lavoratori dovranno portarsi il cibo da casa per risparmiare

Addio per sempre ai buoni pasto" - Wikicommons - C4comic.it
Un taglio improvviso e del tutto inatteso spiazza molti lavoratori dipendenti: i buoni pasto rischiano di essere a breve un lontano ricordo
Una rivoluzione al contrario, una presa di posizione che rischia di mandare agli archivi una prassi consolidatasi in quasi un secolo di storia del mondo del lavoro. A partire dal mese di settembre infatti il mondo dei buoni pasto in Italia subirà un cambiamento significativo.
Tra qualche giorni è prevista l’entrata in vigore di una norma specifica che limiterà ad appena il 5% le commissioni che gli esercenti, come ad esempio i bar e i ristoranti, pagano alle società emettitrici.
Questa decisione, pensata soprattutto per tutelare i piccoli commercianti, sta però generando preoccupazione e allarme tra le aziende che gestiscono i buoni pasto, le quali denunciano un rischio concreto di tagli per i lavoratori.
Fino ad oggi le commissioni applicate dalle società che emettono i buoni pasto potevano superare il 15%, un costo che pesava notevolmente sui margini di guadagno di bar e ristoranti, spesso già in difficoltà.
Cambia il sistema dei buoni pasto, via ai tagli
La nuova normativa fortemente voluta dal Governo mira a riequilibrare il mercato, ma allo stesso tempo ha messo in moto un’ondata inarrestabile di accese polemiche. Le aziende emettitrici infatti sostengono che con un margine così ridotto sarà difficile mantenere l’attuale livello di servizio e di offerta.
Il timore principale espresso dalle società di buoni pasto, è che la riduzione dei ricavi le costringa a rivedere l’intero sistema. Il rischio concreto è che i tagli vadano a colpire i lavoratori, con la possibile riduzione del valore nominale dei buoni pasto o la diminuzione dei servizi offerti. Ad esempio potrebbero essere ridotte le convenzioni con gli esercenti, rendendo più difficile per i dipendenti trovare un luogo dove spendere i propri buoni pasto.
Il rischio di tagli e la possibilità di un servizio ridotto
Un’altra ipotesi avanzata da alcuni addetti ai lavori è che le società emettitrici possano decidere di trasferire parte dei costi sui clienti finali e in questo caso le aziende che acquistano i buoni pasto per i propri dipendenti. Questo potrebbe portare a un aumento dei prezzi e a una minore diffusione del servizio.
Il dibattito è acceso e le parti in causa non sembrano trovare un accordo. Da un lato c’è la necessità di tutelare gli esercenti e di garantire una concorrenza leale. Dall’altro è concreto il rischio di penalizzare i lavoratori, che considerano il buono pasto un’integrazione fondamentale del loro reddito.