Cucina stellata, a meno di un’ora da Milano si trova il ristorante con il cibo migliore | Anche Barbieri e Cracco sono suoi clienti

Cena stellata (freepik) - c4comic.it
A pochi chilometri da Milano, un ristorante stellato incanta gourmet e chef celebri: è diventato la meta preferita anche di Barbieri e Cracco.
A meno di un’ora da Milano, in un angolo della Lombardia, sorge un ristorante che sta conquistando palati e diversi riconoscimenti.
Non si tratta soltanto di un luogo in cui mangiare, ma di un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Il locale, raffinato ma accogliente, è diventato un punto di riferimento della cucina stellata italiana.
Tanto da attirare anche volti noti come Bruno Barbieri e Carlo Cracco, che qui amano concedersi una cena lontano dai riflettori.
La filosofia del ristorante unisce il rispetto per le materie prime locali con una costante ricerca di nuove tecniche. Ogni piatto è una piccola opera d’arte.
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Non stupisce che anche chef del calibro di Bruno Barbieri e Carlo Cracco abbiano scelto di provarlo: per chi vive di cucina, questo ristorante rappresenta un’oasi di ispirazione e piacere. D’altronde, il loro passaggio è una conferma del livello altissimo raggiunto dal locale, che in poco tempo si è ritagliato un posto tra le eccellenze della ristorazione italiana.
Così, a pochi passi da Milano, c’è una meta emergente e concreta, dove la provincia diventa laboratorio della qualità e della creatività. Il panorama gastronomico locale è variegato e in crescita, capace di attrarre gourmet, appassionati e professionisti grazie a una ricchezza che fonde tradizione, sperimentazione, territorio e convivialità. Una città che ha saputo trasformare la periferia in punto di destinazione, riscrivendo la geografia della buona cucina lombarda.
Un ristorante da amare
Busto Arsizio, non molto distante dalla frenesia e dal fervore della scena gastronomica milanese, sta silenziosamente riempiendo un vuoto: quello di una provincia che si fa palcoscenico per ristoratori ambiziosi, creativi, e raffinati. In questa città dove fino a poco tempo fa la ristorazione di ricerca era un’eccezione, oggi fioriscono esperienze che dimostrano come anche l’hinterland possa dettare nuovi standard: grazie a scommesse coraggiose e a una visione che non cerca solo il gusto, ma anche il senso del territorio.
Al centro di questo movimento c’è Deg Cucina Democratica, il progetto di Stefano De Gregorio, “Chef Deg”, che nel novembre del 2023 ha scelto la sua città natale per posare le basi di una cucina contemporanea autentica. La sua, definita come “cucina democratica”, è una proposta fine dining non elitaria, che valorizza ingredienti locali, riduce gli sprechi e, allo stesso tempo, racconta memorie e storie attraverso il cibo. Ne risultano piatti lineari, intensi, profondamente umani: dalla linguina mantecata con miso bianco e burro affumicato al polpo alla brace con tè verde e ponzu, pensati più per evocare emozioni che per stupire con artifici.
Il locale, con i suoi 34 coperti e una saletta chef table, è diventato un punto d’incontro dove arrivano anche chef stellati milanesi nei loro giorni di chiusura. Riconosciuto tra le aperture più interessanti d’Italia, Deg ha ricevuto notevoli attestati: nomine ai TheFork Awards, menzioni su L’Espresso e la vetrina di Identità Golose.