Addio per sempre: Djokovic ha preso la sua decisione definitiva | Il passato è passato: adesso vuole vivere una nuova vita

Novak-Djokovic-Foto-Youtube-C4Comic

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Da eroe nazionale a nuova vita in Grecia: il campione serbo del tennis ha preso una decisione che rompe con il passato e stupisce notevolmente i suoi tifosi.

Novak Djokovic ha deciso di cambiare strada. Dopo la sconfitta in semifinale agli US Open contro Carlos Alcaraz, il campione serbo si è preso del tempo per recuperare le energie.

Contrariamente a quanto si potesse immaginare, però, l’uomo non è tornato a Belgrado. Insieme alla moglie Jelena e ai figli Stefan e Tara, si è trasferito ad Atene, dove i bambini sono stati iscritti al St. Lawrence College, una scuola internazionale molto conosciuta.

Non è stata una scelta legata a tasse più leggere o al clima, ma al bisogno di serenità. Negli ultimi mesi, infatti, Djokovic è stato criticato duramente dai media vicini al governo serbo.

Il tennista è stato accusato di essere un “traditore” per il suo sostegno agli studenti che hanno protestato contro il presidente Aleksandar Vucic.

Novak Djokovic si schiera contro il governo serbo: la reazione dei media

Tutto è iniziato lo scorso novembre, dopo il crollo di una pensilina ferroviaria a Novi Sad che ha provocato la morte di 16 persone. Migliaia di studenti sono scesi in strada per denunciare corruzione e mancanza di trasparenza. Djokovic si è schierato dalla loro parte con un messaggio sui social in cui parlava della forza dei giovani e della necessità di ascoltarli. Da quel momento ha moltiplicato i gesti di sostegno.

Agli Australian Open, ad esempio, ha dedicato una vittoria a una ragazza morta durante le manifestazioni, mentre a Belgrado ha indossato una felpa con scritto “Gli studenti sono campioni”, a Wimbledon ha ballato sulle note di “Pump it Up”, la canzone simbolo delle proteste. Queste prese di posizione hanno però cambiato l’immagine che molti in patria avevano di lui.

Djokovic-Foto-Ig-C4Comic
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Djokovic si trasferisce in Grecia per allontanarsi dal clamore mediatico

Quello che prima era il simbolo dell’orgoglio nazionale è diventato improvvisamente un bersaglio. I giornali che lo chiamavano “genio serbo” hanno iniziato a descriverlo come “vergogna” e “falso patriota”. Durante un evento pubblico organizzato da Vucic, una lettera che lo citava è stata addirittura manipolata in diretta e trasformata in un omaggio al cestista Nikola Jokic.

Ad agosto è arrivato un altro segnale forte: l’Open di Belgrado, torneo controllato dalla sua famiglia, è stato spostato ad Atene. Intanto la tensione in Serbia continua a crescere, come dimostrano gli scontri tra tifosi durante la partita contro l’Inghilterra. In questo clima la scelta di vivere in Grecia appare come un passo inevitabile per trovare un pò di pace lontano dalle polemiche.