[Esclusiva C4C] BAOtique – Day 21: Alfred

Alfred, a sinistra, e Michele Foschini a destra. L’artista completa il classico quadretto per la BAOtique.
ALFRED COME PRIMA FAUVE D’OR BAO BOUTIQUE – Ed eccoci pronti a raccontarvi l’ultimo evento, l’ottavo, tenutosi in quel di via Solferino, nel cuore del quartiere Brera a Milano. Siamo purtroppo giunti, quasi, alla fine di questa avventura alla Bao Boutique, il temporary store di BAO Publishing.
Michele Foschini e Caterina Marietti hanno però deciso di chiudere in bellezza e l’ultimo appuntamento è infatti di altissimo livello e per più motivi: in primis per il valore artistico dell’ospite in questione, Alfred, autore francese di spicco del panorama fumettistico europeo. In secondo luogo perché oggi viene presentato, in anteprima assoluta in Italia, il suo nuovo libro “Come prima” (qui potete leggere un bell’articolo sul volume) vincitore del Fauve D’Or, come miglior libro dell’anno, all’ultima edizione del Festival d’Angoulême. C’è grande attesa tra i presenti, d’altronde l’hype nei confronti del volume aveva destato parecchia curiosità, uno dei cinque libri più belli del catalogo BAO, stando alle parole di Michele (hype personalmente più che giustificato. Appena arrivato a casa ho divorato “Come Prima” e non riesco a togliermi dalla testa le immagini e le parole lette o per meglio dire “vissute” – ndr).
Alfred è tranquillo e a suo agio. È evidentemente contento dell’accoglienza e inizia, tra un disegno e una dedica, a raccontare il dietro le quinte della lavorazione del volume. Esibendo tra l’altro un italiano a dir poco impeccabile. Scopriamo, quindi, che l’artista ha un ottimo rapporto con il nostro paese, che la sua famiglia è originaria della zona delle Cinque Terre e che egli stesso ha vissuto a lungo in Italia. La scelta di ambientare le vicende nel secondo dopo guerra è una sorta di tributo a quelli che per l’autore sono stati i primi racconti di cui porta memoria: le storie di guerra dei nonni. Storie che costituiscono i tasselli fondamentali del suo immaginario, della sua mitologia personale. Il libro, che ha richiesto quasi tre anni di lavoro, ha un significato molto personale per l’autore, che ha riversato molto del proprio vissuto tra le pagine, ed è quindi una storia che parla a se stesso prima ancora che del rapporto con il fratello.
L’artista francese racconta anche dell’amicizia con Cyril Pedrosa (autore di Cuori Solitari e Portugal) – “siamo amanti in realtà” – scherza Alfred. “Fu un momento buio” ricorda l’autore “Cyril mi disse di scrivere per me stesso, di usare la scrittura come valvola di sfogo.” Ed è proprio da qui che Alfred ha gettato le basi per scrivere la sua storia: “all’inizio non avevo quindi la volontà di fare un libro, solo dopo circa sei mesi mi sono accorto di aver scritto una serie di ricordi, sogni, emozioni e che andavano a formare tre o quattro filoni narrativi distinti. È attraverso la ricerca negli appunti, unendo i fili che inconsciamente avevo tessuto che ha preso forma il libro”.
Un’ulteriore conferma dell’amore di Alfred per l’Italia arriva mentre l’artista completa il bellissimo disegno sulla mia copia: chiedo spiegazioni sulla “scena delle lenzuola” e Alfred conferma: “si tratta di un omaggio a Una Giornata Particolare di Ettore Scola”. Quindi cinema e fumetto d’autore, gentilezza e disponibilità, all’incontro di oggi non manca nulla, tutto è perfetto, tutto è in linea con questo viaggio attraverso i libri in compagnia dei diversi autori e artisti che si sono alternati alla BAOtique.
A noi di C4 Comic non resta che darvi appuntamento per domenica 15 giugno alle ore 14 per la merenda di saluto alla BAO Boutique Brera. Libri scontati al 15% e pane e nutella per tutti, serve aggiungere altro? A domenica!
EDIT: teniamo a precisare che le domande poste ad Alfred, così come per gli altri eventi della BAOtique, sono un mix di argomenti proposti da pubblico, addetti stampa e dagli stessi editori.
Quello di C4C è voluto essere, sin dal report sull’inaugurazione, un racconto. Il tentativo di stuzzicare l’immaginario dei nostri utenti e di trasmettere loro le emozioni e le sensazioni che i nostri redattori hanno provato partecipando a queste iniziative, le quali hanno mostrato un modo nuovo, sano e davvero ammirevole di fare editoria, accorciando la distanza coi lettori. Martina Moretti