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Three 4 Comic: One Piece

S01E06 EICHIRO ODA SHOUNEN STAR COMICS – Parlare del fenomeno One Piece nelle poche righe di un editoriale come questo è obiettivamente difficile. Si tratta di una pubblicazione che va avanti in maniera pressoché ininterrotta dal 1997, e che uscita dopo uscita, continua a battere ogni possibile record di vendita, tanto che complessivamente si parla di oltre 250 milioni di volumi venduti.

TUTTO BENE – Il manga perfetto dunque. Purtroppo non credo che questo sia vero in senso assoluto, dipende tutto dal punto di vista dal quale si analizza la parabola artistica e commerciale del manga. Quello che era nelle intenzioni un manga “leggero” con personaggi divertenti ed estremamente caratterizzati, è stato divorato dal suo stesso enorme successo. Ricordiamo la trama principale per quei pochissimi che non la conoscono (e sono davvero pochi secondo me).

LA TRAMA IN SPICCIOLI – Monkey D. Rufy è un giovane pirata che da piccolo ha mangiato il frutto del diavolo Gom Gom che lo rende, per l’appunto gommoso. Acquista infatti la possibilità di allungarsi e deformarsi a piacimento, a discapito, però, della capacità di nuotare. Da bravo sognatore, vuole diventare il “re dei pirati” (non è assolutamente chiaro a quale scopo. Conquista? Dominio del mare? mah…). Per raggiungere il suo scopo però dovrà prima ritrovare il leggendario “One Piece”, il tesoro lasciato dal mitico pirata Gold Roger sull’isola di Raftel, alla fine della Rotta Maggiore, da tempo disperso e chimera di ogni pirata. Nella sua avventura, Rufy riunisce una ciurma alquanto bislacca, ma completamente affiatata, che se ne va in giro per i mari, vivendo avventure sempre più stravaganti, per non dire assurde e a volte grottesche, il tutto a creare un’opera surreale e divertente.

IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA – Perfetto dicevamo, ma non è tutto oro quello che riluce. Il manga infatti è strutturato in saghe, decisamente scollegate, che si rifanno tutte alla storia principale. Se questo è ottimo dal punto di vista commerciale, perché lascia mano completamente libera alla fantasia dell’autore, risulta un po’ meno bello dal punto di vista del lettore “attento”, che tende a chiedersi come mai ogni volta che i nostri eroi arrivano su un’isola (come e perché ci finiscano non è dato sapere), Rufy , Zoro lo spadaccino, Sanji il cuoco combattente, Usopp l’inventore, Chopper il dottore (?), Robin la ladra (?) e Nami la amministratrice (?) e ora anche altri, vengano coinvolti in qualche tipo di problema, senza che siano mai direttamente interessati, e a volte nemmeno interpellati.

SCENEGGIATURA? – Ma tralasciando il discorso trama, che per un manga che va avanti da 17 anni lascia un po’ il tempo che trova, sono i personaggi che secondo me mostrano il fianco alla prova del tempo. Il manga è infarcito di quelli che al teatro e al cinema chiameremmo “caratteristi”: personaggi tutto sommato anche importanti, ma principalmente presenti per strappare l’applauso, il sorriso a tutti i costi o comunque attirare l’attenzione su se stessi per una particolare ed evidente caratteristica. Allora vediamo che Usopp è un sempliciotto, che Zoro è il bel tenebroso, che Sanji è il donnaiolo, e via discorrendo. Quello che manca è lo sviluppo di questi personaggi, qualcosa che nel tempo, li abbia fatti crescere e uscire dal circuito della risata facile o del combattimento superdistruttivo, anche se effettivamente una evoluzione, sia “fisica” che psicologica dei personaggi, esiste ed è visibile nel corso dei tankobon.

MMM…MANCA QUALCOSA – Nulla però che sia realmente tangibile a livello globale. Manca un tratto diverso che faccia fare all’opera un salto di qualità che altri manga per esempio hanno fatto, Naruto solo per citare un opera longeva ma che nel tempo ha subito una metamorfosi, diventando più matura. Certamente One Piece è acclamato, per le sue situazioni allucinanti ed un tratto grafico piuttosto aggressivo, ma personalmente, non condivido questo entusiasmo clamoroso. Ma sono certamente una voce fuori dal coro.

RICAPITOLIAMO – One piece va preso per quello che è: un manga godibile,  lungo ma breve poiché vive di ministorie sfavillanti, e che punta nel tempo sempre e comunque al medesimo target di lettori. Si nutre di un grandioso sistema di passaparola che va avanti da un tempo infinito e che, di questo passo , non finirà mai, lasciando i fan originali (forse) insoddisfatti, quelli nuovi entusiasti, e gli editori (e l’autore) ricchi sfondati. STAR COMICS lo pubblica in Italia e ancora lo trovate, nelle varie edizioni e ristampe, in tutte, ma proprio tutte le fumetterie, e online. Se avete curiosità di leggere la recensione del fumetto, realizzata per C4COMIC da Riccardo Lucchesi, la trovate qui. (la recensione è più buona, ve lo giuro!) Mentre le immagini che vedete sono le interpretazioni dei nostri disegnatori di Three 4 Comic. Godetevele che meritano.

Nicolò Laporini nasce a Pontremoli nel 1992. Diplomatosi come ragioniere programmatore, sceglie di non intraprendere una vita di scartoffie e fatture ma di provare a seguire le sue più grandi passioni: il disegno e l'amore per il fumetto. Si iscrive alla Scuola Internazionale di Comics Di Reggio Emilia e al secondo anno di fumetto inizia a seguire anche il corso di colorazione digitale. Ha colorato il 7° numero della fanzine del Fan Club Ufficiale di Dylan Dog e il 2° numero di Black Block, autoproduzione Damage Comix. Attualmente frequenta il terzo e ultimo anno del corso di fumetto.
Stefano Sergiampietri disegna da quando ha memoria, frequenta poi la Scuola Internazionale di Comics di Firenze nei corsi di  fumetto e illustrazione. La gente dice che sorride poco e che è alla ricerca continua di uno stile personale tra pittura, inchiostrazione e graffiti.
Jacopo Vanni, classe 1990, si diploma al liceo artistico di La Spezia nel 2009 e frequenta l Accademia di Belle Arti di Carrara all'indirizzo di arti multimediali. Nel 2012 muove i primi passi nel mondo dei comics grazie a un corso di fumetto gestito da Michele Bertilorenzi. A marzo dell'anno seguente entra a far parte del gruppo Damage Comix con il quale realizza il suo primo albo “The Day Of The PowerMarshall” esordendo a Lucca Comics 2013.

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