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[Esclusiva C4C] Intervista a Daniela Vetro

CRONACHE DAL PIANETA DEI MORTI DYLAN DOG BAO PUBLISHING BONELLI BILOTTA DISNEY TOPOLINO – Con questa intervista si chiude il ciclo dedicato ai disegnatori del volume edito da BAO Publishing, Dylan DogCronache dal pianeta dei morti. È il turno quindi di Daniela Vetro di finire nel mirino di C4Comic. La brava e talentuosa artista siciliana è autrice delle matite del racconto centrale del volume, intitolato “Il tramonto dei vivi-morenti” e apparso originariamente su Dylan Dog Albo Gigante #22.

Prima di lasciarvi all’intervista vi ricordo che, se volete saperne di più sulla trilogia dedicata al Dylan Dog del futuro, potete andare a leggere la recensione del volume e le interviste a Paolo MartinelloCarmine Di Giandomenico.

Bando alle ciance, lasciamo la parola a Daniela.

C4Comic: Ciao Daniela e benvenuta su C4 Comic! Sono sempre in imbarazzo nel dover scrivere la presentazione di un’Artista, sembra quasi di invadere la privacy altrui, quindi lascerei a te l’ingrato compito di presentarti a chi ancora non ti conoscesse: illustratrice, fumettista, chi è Daniela Vetro?
Daniela: Grazie per l’accoglienza sul vostro portale!

Mi presento subito: siciliana, classe ’77. Autodidatta inizio la mia carriera professionale pubblicando sulle pagine del Giornale di Sicilia caricature satiriche su politici nostrani. Successivamente, dopo un corso d’illustrazione con Emanuele Luzzati a Venezia, e un corso d’animazione tradizionale con la Grafimated a Palermo, mi diplomo nel 1998 al corso di fumetto dell’Accademia Disney di Milano e partecipo ad uno stage di perfezionamento presso i Disney Studios di Burbank in California. La mia collaborazione con Disney mi vede all’opera su diverse testate, tra cui Topolino e W.i.t.c.h., per cui realizzo storie a fumetti, copertine e illustrazioni. Nel 2004 ho anche ricoperto il ruolo di insegnante per la stessa Accademia Disney. Negli anni ho collaborato a diversi progetti per Glenat, DeAgostini, Panini, Maga Animation, Soleil… Nel 2009 inizio a dedicarmi al fumetto realistico, avvio la mia collaborazione con la Sergio Bonelli Editore e ho l’onore di lavorare sul personaggio di Dylan Dog. Intanto continuo sporadicamente a dedicarmi alla pittura con le tecniche che adoro: acquerello e olio. Pochi anni fa ho anche realizzato delle statue per un parco pubblico in provincia di Agrigento.

C4Comic: Disney e Sergio Bonelli Editore sono due realtà solide del fumetto italiano, da Topolino a Dylan Dog com’è avvenuto il passaggio?
Daniela: In un modo semplice: ho inviato una lettera, accompagnata da studi del personaggio e tavole di prova al direttore editoriale Mauro Marcheselli, dove spiegavo la mia passione per il lavoro di fumettista e la voglia che avevo di crescere professionalmente disegnando il mitico indagatore dell’incubo , se me ne fosse stata data la possibilità. Mi è stata affidata la sceneggiatura di Giovanni Gualdoni su cui ho faticato parecchi mesi, mentre intanto dividevo il mio tempo lavorando su altri progetti di genere diverso per altri editori. Devo ringraziare entrambi per la disponibilità e la serietà con cui hanno sostenuto la mia maturazione stilistica sulla storia, ed inoltre il gentilissimo Alessandro Poli che telefonicamente mi ha fatto da tutor con i suoi preziosi suggerimenti!

C4Comic: Quali sono le differenze tra questi due mondi, sia nel rapporto della casa editrice verso l’autore che nel disegno vero e proprio?
Daniela: Dal punto di vista grafico le differenze sono tante. Ovviamente il disegno che è realistico, i contenuti, la narrazione, le atmosfere, l’inchiostrazione, l’uso dei tagli, la recitazione dei personaggi… Personalmente trovo tutto ciò stimolante ed è  questo il motivo che mi ha spinto verso la Sergio Bonelli Editore. Le atmosfere drammatiche ma anche surreali di Dylan Dog sono ciò che sentivo di voler disegnare dopo anni di storie umoristiche per Topolino e romantico-adolescenziali su W.i.t.c.h.

Il passaggio da un genere ad un altro comporta un serio impegno! Con mia grande sorpresa il volto di Dylan, che ritenevo così familiare, è stato ciò su cui ho faticato di più, insieme ad un po’ di ripensamenti sull’inchiostrazione, che nelle pagine Bonelli segue regole completamente diverse da quelle Disney a cui ero abituata. Per quanto riguarda i rapporti con l’autore posso dire che in entrambi i casi ho riscontrato un’altissima professionalità. La mia esperienza presso Bonelli è molto breve rispetto a quella che ho presso Disney, ma la prima cosa che mi viene in mente è sui tempi di lavorazione. Alla Disney solitamente sono più brevi ed hanno delle deadline più rigide. Inoltre è più frequente il lavoro in équipe, dividendosi i compiti tra layout, clean-up e inchiostrazione. Questo deriva dalla casa madre statunitense, che nascendo nel campo dell’animazione ha dato l’imprinting per quel tipo di approccio lavorativo.

Bonelli aggiunge il grande vantaggio di lasciarti proprietario delle tavole originali, cosa che mi permette di avere un rapporto speciale con una fetta di pubblico, quella dei collezionisti, che aggiunge gratificazioni e feedback costruttivi alla mia professione.

C4Comic: In futuro, anche in vista della nuova gestione di Recchioni sul mensile, ti vedremo ancora all’opera su Dylan Dog?
Daniela: Ho terminato da poco una storia per un Color Fest dove ho sperimentato uno stile diverso, tutto al servizio del colore. Ora sono all’opera su una bella storia per Topolino e conto a breve di ritornare su Dylan, ma voglio prima rimodulare il mio segno, in modo che sia più personale e riconoscibile, ma meno grafico dell’ultima storia ancora inedita.

C4Comic: Nel volume delle “Cronache Dal Pianeta Dei Morti” di BAO Publishing, la storia su cui hai lavorato è quella centrale, il cui fulcro è il commissario Bloch. Per il sottoscritto, fan del personaggio, è stato difficile trattenere le lacrime; l’impatto emotivo nel disegnare la storia è stato forte?  Com’è stato il tuo approccio al personaggio?
Daniela: Adoro i comprimari di Dylan e le loro bellissime facce! Il lavoro che Alessandro Bilotta ha fatto sia su Groucho che su Bloch é stato eccezionale. Mi sono concentrata sul tentativo di rendere al massimo la gamma di espressioni che il commissario aveva nelle diverse scene, evitando il patetico. Anche se in una fase palesemente senile, ho voluto mantenere la dignità di un distinto signore inglese sempre affascinante, anche quando lotta contro i mostri della malattia e dell’oblio. C’è una scena a cui sono particolarmente affezionata.  A tavola 53,  alla fine di un dialogo con Dylan a casa sua, Bloch é nuovamente disorientato. Oltre allo sguardo smarrito ho voluto aggiungere la ricerca delle mani della sua compagna. Mi ha sempre colpito molto  il modo che hanno i vecchi di tenerti le mani quando ti parlano.

C4Comic: Il mood della storia è cinico e angosciante, c’è qualcosa in particolare che ti ha ispirato verso questo tipo di atmosfera? Che siano film, libri o, perché no, musica?
Daniela: Ho rivisto Blade Runner: tanta pioggia e tante ombre. La mia Londra peró è meno futuristica, perché mi era stato detto di immaginare un’ambientazione avanti nel futuro di soli cinque anni. Successivamente, a lavoro finito, ho visto le belle ambientazioni di Paolo Martinello e col senno di poi , penso che un po’ di coordinamento tra noi disegnatori non avrebbe guastato.

C4Comic: Le storie presenti nel volume sono permeate da un pessimismo e narrano  di un futuro senza più speranze per nessuno, un vero e proprio incubo in cui realtà e orrore sembrano fondersi. Mancanza di punti di riferimento e tematiche che difficilmente troviamo raccontate con questa crudezza sul mensile dell’indagatore dell’incubo: quale aspetto, ti ha affascinato di più di questo Dylan?
Daniela: L’aspetto umano! E’ un Dylan al capolinea, sconfitto dalla vita, crollato sotto i suoi demoni, ma non banale e soprattutto non vittima dei suoi stereotipi più superficiali. Alessandro ha fatto un lavoro bellissimo e coraggioso, ed io sono veramente felice di aver preso parte a questo prezioso ed originale capitolo della storia dell’indagatore dell’incubo. Anzi, credo che proprio nell’affrontare tematiche così mostruose, orribili e destabilizzanti abbia ritrovato lo spirito genuino del nostro antieroe di Craven Road. Lui che ha sempre avuto la capacità di fluttuare in precario equilibrio tra le molteplici intersezioni di realtà e sogno,  di fiaba ed incubo. Lui che è sempre riuscito a ritrovarsi dopo avere attraversato i labirinti più oscuri e bestiali dell’animo umano, ora è andato aldilà delle sue colonne d’Ercole e naviga solo senza un porto sicuro a cui fare ritorno.

C4Comic: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Daniela: Come ti dicevo sto lavorando sulle pagine di Topolino, ma ho in ballo anche qualcosa di più personale. Nel mio studio c’è una tela iniziata, la prima di una lunga serie, ed in una cartella del mio computer c’è del materiale per una storia a fumetti che mi piacerebbe raccontare. Magari più in lá, quando ci sarà qualcosa di più corposo vi racconterò qualche dettaglio in più, se vi farà piacere (certo, molto volentieri!ndr).

C4Comic: Cosa consiglieresti a chi sta muovendo i primi passi come disegnatore?
Daniela: Di fare una scuola seria che gli dia gli strumenti giusti per il mestiere che vuole intraprendere e di armarsi di pazienza e sana modestia, perché non si finisce mai di imparare.

C4Comic: Domanda di rito per noi di C4Comic: come disegnatrice qual è la cosa che ti crea più difficoltà rappresentare o per meglio dire qual è la tua kryptonite?
Daniela: Un tempo avrei detto che la mia kryptonite sono le auto e le armi da fuoco, ma in questo momento , lavorando dentro casa e avendo due bimbi molto piccoli, posso dire che i miei splendidi tiranni sono la mia croce (sul lavoro) e la mia delizia (sulla vita). Chi è genitore mi capisce! Eh!Eh!Eh!

Ciao Daniela, da parte mia e di tutta la redazione di C4Comic un grosso in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri e grazie per la chiacchierata! 

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