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Crime City Comics: day #2

DYLAN DOG BONELLI RECCHIONI RIVOLUZIONE CASTIGLIONE PEPOLI – La strada che da Milano porta a Castiglione dei Pepoli è lunga, soprattutto se la pioggia batte contro il vetro della macchina e rende difficile la visuale. In fondo però il Crime City Comics aveva promesso Londra (qui il nostro articolo), aveva promesso di ricreare la città nella città, e l’atmosfera che si respira nelle storie dell’Indagatore dell’Incubo. Il tempo certamente era britannico. La città nella città avrebbe potuto dare di più, ma in fondo considerando la quantità di autori e disegnatori presenti tutto è passato in secondo piano.

Il nostro sabato comincia tardi e procede lento, passeggiando in città e passando dal tavolo di un autore all’altro, disponibili a fare qualche chiacchiera e a firmare o disegnare volumi, soprattutto il catalogo della manifestazione (dalla tiratura emblematica, 666 copie). Attendiamo impazienti la conferenza, che infatti non delude. Schierati a un unico tavolo Barbara Baraldi, Roberto Recchioni, Franco Busatta, Alessandro Bilotta, Nicola Mari, Angelo Stano, Gigi Simeoni. Se non bastassero loro, nascosti, più o meno, tra il pubblico c’erano anche Paolo Martinello e Gigi Cavenago. Qui potete leggere l’intervista esclusiva a Marco, direttore artistico della fiera.

Riassumiamo le cose fondamentali, che i deboli di cuore siedano.

La rivoluzione che sta per terminare la sua prima fase ha avuto un grande successo. L’erosione di lettori non soltanto si è placata, ma questa tendenza si è completamente invertita. L’idea di base sarà, innanzitutto, quella di portare Dylan Dog in un contesto più attuale, che non significa dotarlo di gadgets moderni o snaturarlo, bensì riportarlo alla tradizione. Il personaggio creato da Sclavi, nella sua golden age, era strettamente collegato al periodo in cui era stato concepito. Si ricerca la stessa cosa: e sì uno smartphone ci sarà, ma non sarà l’Old Boy a possederlo, bensì Groucho. L’antipatia per le tecnologie sarà persino reciproca visto che Irma, una sorta di Siri, adorerà il suo “padrone” ma avrà un pessimo rapporto con l’indagatore dell’incubo.

Simeoni disegna Groucho.

Altri non estimatori del protagonista saranno in primis l’ispettore Carpenter, sostituto di Bloch che andrà in pensione, e che taccerà Dylan come un impostore, un truffatore, e metterà non poco i bastoni tra le ruote alla simpatia provata dalla sua assistente, Raina Karim. La parola d’ordine per la rivoluzione di Recchioni sarà la crisi. Il personaggio verrà messo in discussione per vedere come ragiona, ma non dovrà tradire se stesso: Sclavi lo ha delineato in maniera così precisa che non avrebbe senso snaturarlo, e l’intenzione di Recchioni, in fondo, è quella di proteggere Dylan. Per dare sfogo al suo alterego Rrobe ha creato John Ghost, un personaggio che definisce tipico per chi ha seguito il suo lavoro. Sarà un cattivo di rilievo, almeno per i primi tempi, e la speranza che entri nella gallery dei super villain certamente c’è. Una gallery che non vedrà il ritorno delle vecchie nemesi, ma il tentativo di crearne di nuove, altrettanto forti e suggestive. L’unico eventuale ritorno sarà Xabaras, perché in fondo il male non può rimanere sepolto per sempre!

Martinello disegna Dylan.

Tornando alle crisi: se la filosofia del personaggio ha delle falle, cosa c’è di più divertente di metterle alla luce? Porlo davanti a mille difficoltà che lo facciano vacillare, che gli rendano la vita impossibile e che gli permettano di tornare a stupire il lettore.

Sapevate che perderà il distintivo? O che si troverà tra due fuochi, in mezzo a due dark lady che lo metteranno sotto pressione? Oppure non vi incuriosisce pensare a Groucho e Dylan a fare la spesa, descritti nel loro quotidiano?

Da destra: Bilotta, Stano, Cavenago.

Se invece avreste voluto sapere delle origini di Groucho, scordatevelo, è fuori discussione. Il personaggio però subirà un’evoluzione, o meglio, tornerà alla sua primordiale natura, non limitandosi a raccontare barzellette, ma dando il suo apporto con un umorismo folle e contestualizzato.

E contestualizzate saranno d’ora in avanti le copertine, che tenteranno di esprimere un’idea forte senza la ripetizione degli schemi ma sorprendendo ogni volta.
Abbiamo visto un’anteprima direttamente dal cellulare di Recchioni, e sì, stupiranno!

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