Crime City Comics: day #3
CASTIGLIONE PEPOLI BONELLI – “Zombie ballerini” direbbe il Giuda del noto Indagatore dell’Incubo. Reduci da una festa a bordo piscina al suono di Rock’n’Blood e dal day #2, inizia il terzo e ultimo giorno del Crime City Comics, qui il nostro articolo. Castiglione dei Pepoli (BO) con la sua nebbia, la pioggia improvvisa che neanche a Londra, quella vera, e i suoi sguardi sulle colline bolognesi è il set perfetto per autori e appassionati di Dylan Dog. Per approfondire vi rimandiamo all’intervista con Marco, direttore artistico della fiera, a questo link.
Il volto di Dylan in formato gigante, made by Nicola Mari, sulla facciata del Municipio osserva l’intera piazza che vive delle sue avventure.
C’è chi immortala il maggiolino immatricolato inevitabilmente Dyd666, chi siede al Bar conversando con gli autori del loro comune amico, chi acquista la Bloch Beer dell’ispettore di Scotland Yard. Alla soglia della pensione potrà finalmente, e con grande merito, godersi una birra senza il timore degli antiemetici da mandare giù.
I battiti del tempo sono scanditi dai rintocchi dell’orologio della piazza di Castiglione (un piccolo Big Ben emiliano) e l’intera mattina trascorre tra autografi sul catalogo della manifestazione (in tiratura di 666 copia), sketch e foto che gli autori pubblicano sui social network per non lasciare a bocca asciutta gli assenti all’evento.
Dylan non è un tipetto semplice. Mette a dura prova Recchioni, Barbato, Stano e tutti gli autori presenti (solo Martinello manca all’appello, presente all’evento solo il secondo giorno).
Il maggiolino ha bisogno di una spinta, cosi come la vita editoriale del nostro. E il momento diventa epico. Rappresentativo di qualcosa che sta cambiando. I pipistrelli nello stomaco mi dicono che questa è emozione allo stato puro. Forza, coraggio, animo (animo, animo – incitava il Rrobe) e il maggiolino riparte. Pronto per lo spazio profondo (titolo dell’albo in uscita a fine settembre che darà il via alla Fase Due) e per le nuove avventure. Basterebbe questo simbolico gesto per chiudere nel migliore dell’orrore nero la splendida manifestazione.
Una delle parole principali di questo Downgrade in atto è Comunicazione. In una piazza rinominata per l’evento Piccadilly, Recchioni e Claudio di Biagio (fautore con Luca Vecchi del fan movie Vittima degli eventi) spiegano il nuovo linguaggio che è maturato con la massiccia presenza dei social media nella vita di tutti. Nel caso di Dylan, nella vita e nella rinascita. Parlare ai giovani, Recchioni osserva il mondo degli youtubers e capisce come approcciarsi ai giovanissimi e passa tutti gli insegnamenti agli altri sceneggiatori. Roberto è fiero del lavoro messo su durante la Fase Uno. La perdita di lettori si è arrestata e inizia lentamente ad aumentare.
La storia di Dylan Dog, chiude il cerchio delle conferenze. Passato (Stano, Piccatto, Mari), presente (Bilotta, Recchioni), futuro (Baraldi, Cavenago, Simeoni) e Barbato. Paola si merita una categoria a suo nome per l’intensità con cui scrive Dylan, e da alcune anteprime si è divertita a mettere in difficoltà l’indagatore.
La sera è giunta, l’odore di zolfo è nuovamente nell’atmosfera e il trillo del diavolo risuona da Piccadilly per il Rock Contest. C’è aria di tristezza mentre gli autori si salutano e con gli occhi raccontano che ce la faranno. Dylan tornerà a fare incubi felici.