La seconda stagione di Three 4 Comic volge al termine. Nicolò Laporini, Stefano “StenTwo” Sergiampietri e Jacopo Vanni hanno avuto la straordinaria capacità di passare da Dylan Dog a Zannablù, senza dimenticare l’identikit dell’aspirante fumettista, solo per citare alcune delle prove con cui i nostri ragazzi si sono misurati. Per chiudere in bellezza, celebriamo uno dei fenomeni del web, Jenus di Nazareth, che, nel momento in cui scrivo, conta più di 244 mila like sulla sua pagina Facebook. Questo dato è semplicemente indicativo, perché l’impatto della creatura nata dalla matita di Don Alemanno è paragonabile ad una detonazione che ha travolto il web, e non solo, a partire dal febbraio del 2012.

JENUS: COLUI CHE HA TUTTE LE RISPOSTE… MA NON SE LE RICORDA

Jenus è il figlio dell’Eterno, il Dio uno e trino che ama così tanto i suoi figli terreni da donare loro il suo unigenito affinché li redima e salvi dalla perdizione: peccato che un incidente tolga a Jenus la memoria della sua natura divina, rendendolo spregiudicato e irriverente. Ad affiancarlo nel suo viaggio sulla Terra c’è Angius, l’Agnello di Dio: non più essenza simbolica, ma docile braccio destro che cerca di far riaffiorare la memoria perduta di Jenus cercando di riportarlo sulla retta via. Inutile dire che ogni tentativo è vano, poiché il novello Redentore non ha intenzione di cedere alle lusinghe del politically correct.

DON ALEMANNO, IL RAZIONALISTA ESPERTO DELLA BIBBIA

Si direbbe che la satira è sempre scorsa impetuosa nelle vene di Don Alemanno, sin da quando, durante gli anni delle superiori, disegnava i Cavalieri dello Zodiaco alternandoli all’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, armato di piccone. Nonostante le critiche che gli sono piovute addosso, Don Alemanno continua a credere che la satira sia benefica e necessaria, ma solo se fatta con intelligenza. Ciò presuppone una conoscenza puntuale di ciò di cui si parla: solo così la satira può essere efficace ed avere basi solide. Infatti, il Don non è il primo sciocco che pensa sia sufficiente impugnare una matita e condire il tutto con due battute: ha letto attentamente la Bibbia, anche nelle versioni non canonizzate. Da quel momento si è creato un’idea molto precisa di cosa sia racchiuso in questo libro e quali siano le discrepanze tra i contenuti e i dogmi della cristianità. Toccare determinati temi in una società nata nel segno del cattolicesimo porta inevitabilmente a ricevere rimproveri di ogni genere. Basta leggere i commenti sulla pagina ufficiale di Jenus per capire che si passa dalle accuse di blasfemia a quelle di esagerata spregiudicatezza, solo per ricordare quali sono i filoni tematici ricorrenti dei detrattori di Don Alemanno. A chi gli chiede se le critiche abbiano scalfito la sua irriverenza, Don Alemanno risponde con il consueto sarcasmo che il suo obiettivo è stato sempre quello di ottenere una querela, che però non è ancora arrivata. Che è il padre di Jenus (quello terreno, eh…) sia sulla buona strada?

LA SUBLIME ARTE DELL’IRONIA

Una volta, uno come Søren Kierkegaard, che di allegro aveva ben poco, ha detto che la libertà comincia dall’ironia. In un periodo storico in cui la religione è diventata uno strumento pericoloso nelle mani di chi sembra avere poca capacità di discernimento, Don Alemanno sa di potersi rivolgere agli atei e ai credenti dotati di raziocinio, capaci di spogliarsi dei dogmi e vivere la propria spiritualità con sorridente leggerezza, ma vuole soprattutto sconvolgere coloro i quali, come lui stesso ha affermato in un’intervista a La Repubblica, hanno una visione del mondo da illuminati della domenica. Se è vero che una matita è più forte di una spada, Don Alemanno può usare Jenus come un’arma.

In attesa della prossima stagione, vi lasciamo i disegni dei nostri amatissimi artisti., ricordandovi che qua potete andare a riguardarvi i disegni realizzati Stefano, Jacopo e Nicolò per entrambe le stagioni.

Buona visione!