Buona lettura!
Stefano: Sono di Orbetello e non di Grosseto, dove si mangia la bottarga davvero buona! (appunto…cominciamo bene ndr)
Massimo: Per ora è passato di qui solo il tecnico della caldaia
C4C: Stefano, hai completato la tua formazione accademica in italia, poi la scelta di emigrare. Cosa ti ha spinto ?
Stefano: Sono semplicemente emigrato professionalmente perché il nostro mercato mi ha sempre dato veramente poco o nulla.
C4C: Massimo, come è stato l’incontro con Stefano e come avete deciso di collaborare?
Massimo: Ci siamo incontrati per caso a Manciano, in Maremma, a un piccolo evento locale sul fumetto e diciamo che davanti ad un paio di birre ci siamo subito trovati bene, lui con le mie idee ed io con quello che Stefano ormai produce da anni… Quindi abbiamo tentato questo primo passo assieme con la Ardden ed é andato bene.
C4C: N3cromantical è decisamente al di fuori dal cosiddetto filone mainstream, con ambientazioni e tematiche piuttosto sanguinarie (vabbè, “piuttosto” l’ho messo per darmi un tono), cosa vi ha ispirato e quali sono gli sviluppi che vi aspettate per il genere Horror nel fumetto?
Stefano: N3cromantical non è un Horror, é prevalentemente un noir e per quanto riguarda le ispirazioni che mi hanno spinto a lavorare su questo fumetto sono principalmente musicali, ho ascoltato un sacco di Six Feet Under… Roba pesa! Anche romanzi di Mickey Spillane con tutto il filone Hard Boiled e film di Sam Peckinpah.
C4C: Al di la del grande classico Bonelliano dalla camicia rossa, prendono piede altre produzioni sul genere noir, penso a Lukas per esempio ma la lista è lunga. Cosa ne pensate del panorama noir italiano ed europeo?
Massimo: Sinceramente io non leggo Bonelli e non amo i loro titoli, ma a livello europeo però mi sono invaghito da un anno a questa parte di svariate letture danesi, che purtroppo da noi non arrivano, come ad esempio John Kenn Mortensen o simili.
Stefano: La realtà bonelliana non la conosco per il semplice fatto che é talmente lontana dai miei standard e gusti lavorativi che l’ho evitata. Il discorso europeo invece é molto attivo sul fronte inglese con 2000AD ed altri, l’Italia a confronto sembra una specie di dinosauro attaccato ancora alle vecchie mode e spaventato dalle novità, il fumetto rispecchia perfettamente la realtà che ci circonda e da come ricordo io quando ho iniziato a fare fumetti (più di 15 anni fa) non e’ cambiato niente.
C4C: Vi aspettavate il successo di N3cromantical? Ma meglio, se lo aspettava la Ardden che vi ha pubblicato?
Massimo: La cosa assurda è che lo abbiamo saputo prima noi di Ardden, è stato fantastico. Eravamo a casa mia nel livornese a lavorare con Stefano (facciamo sedute settimanali da me intensive di lavoro), era l’una di notte e mentre stavamo lavorando Stefano sbatte uno schiaffone sul tavolo ed alza le braccia al cielo gridando “Si!”, dopo aver controllato le vendite su Invest Comics e quando mi ha detto del Sold Out in meno di 48 ore per i primi due giorni non ci credevo... Pensavo che il fumetto potesse andare benino, ma non a questo modo.
Stefano: Nessuno di noi si aspettava questa cosa e ne siamo rimasti positivamente colpiti e grazie a questo ci sono state aperte molte porte.
C4C: Come avete deciso di contattare un produttore estero per il vostro piccolo capolavoro a fumetti? E come è stato l’impatto con il comics americano?
Stefano: Non abbiamo mai pensato di presentarlo in Italia o altrove, il mercato americano come dice Massimo è molto meritocratico e competitivo e, soprattutto, privo di faide tra autori e molto rispetto, una cosa che da noi manca.
C4C: Negli ultimi anni , il panorama dei disegnatori/autori italiani si è allargato, anche sull’onda della rete che sempre più spesso permette ai giovani di proporsi al grande pubblico. Che idea vi siete fatti dei cosiddetti emergenti e più in generale della realtà nazionale?
Massimo: Onestamente, lavoricchiando anche in Italia, mi sono fatto un’idea poco positiva del panorama nostrano, per il semplice fatto che ai giovani autori emergenti non viene concesso (spesso) di poter emergere. Ormai in Italia col nostro mestiere è veramente difficile per un ragazzo/a poter campare, non vivere, campare di questo mestiere. Sono convinto che paesi europei meno sviluppati di noi (fumettisticamente intendo) presto supereranno il prestigio che il nostro aveva.
Stefano: Assolutamente concorde con Massimo, contesto solo agli autori emergenti di essere troppo “carichi” e incolpo di questo proprio i media web ed i like che uno potrebbe avere sulla pagina che non garantiscono nè qualità, nè lettori. Mi sembra più un apparire e non più un voler produrre e creare, per colpa di questo si creano falsi “miti” e spesso questo vippismo crea difficoltà nel poter lavorare con i giovani autori… Sembra quasi che un emergente possa più godere della sfortuna dei “colleghi” che di un loro possibile successo. Non dico siano tutti a questa maniera, ma ce ne sono molti.
C4C: Stefano, come è disegnare Clive Sparks ? Come hai maturato la caratterizzazione di un personaggio così complesso dal punto di vista sia grafico che morale?
Stefano: Io parto sempre da quello che Massimo scrive e descrive ed in base alla sua idea abbiamo costruito il personaggio, proprio come dei novelli Frankenstein. Ed è questo il bello della sinergia tra disegnatore e sceneggiatore, poter rendere vivo un personaggio in collaborazione. Molto spesso infatti si vedono molti personaggi belli esteticamente, ma vuoti emozionalmente, un po’ come una bella donna completamente piena di botox.
C4C: Massimo , per la prima idea di N3cromantical hai dichiarato di essere stato colpito da un’osservazione della tua ragazza Elena (spero sinceramente di non fare una gaffe e che siate sempre felicemente fidanzati) La quale ti disse di trovare qualcosa di estremamente italiano e piegarlo alla cultura americana. Ci vuoi spiegare meglio?
Massimo: No no tranquillo, siamo ancora felicemente assieme
C4C: Come è nato il rapporto con la Ardden e la Atlas e quali sono i vostri progetti futuri?
Massimo: Stefano era già in contatto da un annetto con Brendan della Ardden ed era riuscito ad ottenere un appuntamento per me con lui al New York Comicon, da lì sono riuscito a fargli vedere il progetto e tempo una settimana ci aveva già spedito il contratto. Per il futuro assieme a Stefano ed il nostro nuovo di zecca Leviathan Labs abbiamo tirato giù numerosi progetti, di alcuni possiamo parlare e di altri non troppo, ma di quelli di cui possiamo parlare abbiamo avuto la fortuna di iniziare a poter lavorare con la Markosia Enterprise con la storia “Darkness Within”, tre titoli per Heavy Metal Magazine e “Cherry Bullet” per la spagnola Amigo Comics... Siamo molto impegnati in questo periodo.
Stefano: Conoscevo già Brendan da tempo e cercavamo solo la storia giusta e la collaborazione con Massimo ha dato il via a questa unione. Dopo abbiamo creato il Leviathan Labs e lavoriamo come dei pazzi schizofrenici e proprio per la nostra schizofrenia vorremmo comunque portare alcuni progetti in Italia, ma al momento pubblichiamo unicamente con BookMaker Comics, che è una delle poche più aperta di vedute e che ti concede molta libertà.
C4C: Che adorate il vostro lavoro si vede chiaramente dal risultato, ma quale è il lato peggiore della vita da artista?
Massimo: L’ansia…
Stefano: Il completo annientamento della vita sociale.
C4C: Leviathan Labs è un progetto emergente: potreste parlarcene un po’?
Massimo: Il Leviathan Labs è uno studio creativo grazie al quale produciamo numerosi progetti all’estero, stiamo iniziando anche a lavorare con numerosi autori emergenti italiani, principalmente coloristi e qualche disegnatore. É un progetto molto ambizioso, ma che è partito molto bene grazie a N3cromantical.
Stefano: É un progetto a tutto tondo che ci permette di essere produttivi ed iperattivi, non solo a livello di fumetti, ma vogliamo cercare anche di allargare ambiziosamente le nostre vedute. La funzione del Labs è proprio quella di proporre anche nuove cose e nuovi talenti ai contatti che abbiamo e grazie all’iperattività non riconosciuta di Massimo che sforna centinaia di storie, riusciamo ad avere numerosi progetti su cui lavorare.
C4C: Il muro di Berlino da qualche giorno ospita un vostro murales : come è nato il progetto e che cosa si prova a lasciare un segno su un pezzo di storia contemporanea?
Massimo: Avevamo già fatto con BookMaker Comics un progetto simile sul muro di Berlino assieme a Peppe Galla’ e Jak (un writer australiano) e con Stefano avevamo pensato che per promuovere N3cromantical una performance del genere avrebbe dato prestigio al titolo. Poi ovviamente poter avere il privilegio di disegnare sul Muro di Berlino ti fa venire la pelle d’oca ed è una cosa più unica che rara che penso nessun autore di fumetti abbia mai fatto.
Stefano: É un’emozione incredibile, soprattutto perché mi ricordo perfettamente quando quel muro è stato buttato giù. (Qui trovate le foto, qui il video)
Massimo: Quando ho conosciuto Stefano gli avevo parlato di The Fucking Frogman e lui si era divertito come un pazzo a sentire l’idea dietro la serie folle che abbiamo scritto assieme a Matteo Gerber. Stefano diventerà il disegnatore ufficiale della serie e per testare il progetto abbiamo deciso di fare un prequel di 40 pagine intitolato “Prima di Anno Zero”, dove si racconterà una vicenda del pazzo col costume da rana prima del suo arrivo negli Stati Uniti.
Stefano: Del Frogman con Massimo ne parliamo ormai già da tempo e per una serie di impegni siamo riusciti a poterlo far uscire solo quest’anno in Italia. Sarà un fumetto bello carico e divertente, è uno spasso leggerlo soprattutto per la sua iper violenza su cui Massimo e Matteo scherzano su, poi i colori di Marco Pagnotta, già presente sulla serie originale, riescono a creare un forza visiva che mi ha e mi sta soddisfacendo. Massimo poi si è dimenticato di annunciarvi anche che quest’anno a Lucca abbiamo deciso di far uscire un altro titolo di 22 pagine, il primo numero di una serie che verrà’ venduta in USA. Il titolo si chiama “SILENCE OF GOD” e parla di morte! Una serie alla quale mi sono affezionato da subito perché nata da un sogno e lo script mi ha preso molto che ho terminato le 22 pagine in una sola settimana… Non e’ la solita roba!
Massimo: DSA è un progetto a cui sono molto affezionato perchè l’ho scritto quando vivo a Toronto ed è ambientato lì. DSA racconta la storia di un uomo molto nella media che viene selezionato per degli studi sul sonno da una poco raccomandabile associazione governativa, dopo la prima notte di studio nel suo appartamento il protagonista si troverà catapultato in un’esperienza allucinogena ed assurda che gli farà affrontare tutto lo schifo che ha sempre fatto parte della sua vita… É una storia un po’ insolita e diversa da quello che sono abituato a scrivere, ma è un’esperienza nella quale mi ci sono buttato anima e corpo, perché DSA ha molto di me e di Toronto di cui mi sono innamorato.
Stefano: É il fumetto perfetto per il periodo perfetto per noi europei, visto che parla di Prima Guerra Mondiale e il 2014 è il centenario di quel gran casino fatto nel 1914. Who will save the world? É una storia prettamente macabra, dalle tonalità acide e “gassose” (come il gas mostarda) nella quale ho voluto dare una mia personale versione del classico concetto dello zombie, inserendolo in un contesto di cui si è sempre parlato molto poco.
C4C: Parliamo di Rosi e Cardoselli nerd : quali sono i fumetti della vostra infanzia?
Massimo: Beh… Io leggo ancora molti fumetti, ma se devo pensare a quelli della mia infanzia mi vengono in mente le vecchie Tartarughe Ninja di Eastman, Batman, Lanterna Verde, Superman, Cattivik, Lupo Alberto, Berserk, Le Bizzarre avventure di Jojo, Devilman, Ken il Guerriero, Flash, XMen, Spiderman ecc…
Stefano: E chi se lo ricorda…
C4C: L’intervista è finita, adesso potete dire quello che volete a chi non ha ancora comprato e letto N3cromantical : prego!
Massimo: Finché non lo ristampano dico solo che mi dispiace per loro
Stefano: Che peste vi colga!
Noi di C4COMIC vi vogliamo un mondo di bene! Grazie della vostra attenzione ed a presto!
Andrea Cattani di C4 COMIC
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