Esports e calcio, come funziona la eSerie A
Gli esports sono diventati ormai una realtà importante dello scenario sportivo con finalità agonistiche. Anche la Serie A gode ormai di una propria controparte virtuale, la eSerie A, nella quale competono i migliori gamer italiani che sono anche appassionati delle simulazioni calcistiche. In seguito al draft, che ha contemplato la formazione delle varie squadre, è iniziata a tutti gli effetti la regular season. Da tempo, ormai, i vari campionati europei avevano degli omologhi nel mondo degli esports. La Serie A ha tardato un po’ ad affacciarsi in questo mercato: la ePremier League, ad esempio, fu fondata nel 2018. Tuttavia, i dati parlano comunque di un seguito molto importante nei confronti della eSerieA.
Si tratta di un settore che si sta espandendo notevolmente e al quale è legato un giro d’affari piuttosto sostanzioso. Insomma, chiunque lavori in ambito imprenditoriale e abbia a che fare con il calcio non può ignorare un fenomeno di tale portata. Gli esports faticano ancora a godere di riconoscimenti giuridici in determinati Paesi, ma con il prossimo approdo alle Olimpiadi la situazione dovrebbe cambiare drasticamente. La nascita della eSerie A era un processo inevitabile, anche per avvicinare più facilmente i giovani al calcio reale, in un’era in cui i videogiochi e le competizioni online dominano il mercato dell’intrattenimento.
La Lega Serie A non ha mai mostrato scetticismo nei confronti degli esports e in questi anni non sono state poche le iniziative che hanno portato ad un maggiore coinvolgimento da parte dei ragazzi, con tanto di battle rap a tema esports. Oggi il punto di riferimento per gli amanti del calcio virtuale è la eSerie A TIM Arena, dove tutti i team e gli ospiti hanno la possibilità di tifare dal vivo. A vincere nella scorsa edizione del torneo era stato il Torino, che però ha appena perso uno dei suoi giocatori più promettenti dopo che “Obrun” ha scelto di sposare la causa del Lecce. Già, perché nella eSerieA i valori delle compagini non rispecchiano necessariamente il tasso tecnico delle squadre della realtà.
A favorire lo sviluppo della eSerie A è stato il succitato draft, grazie al quale le società che non si erano ancora attrezzate per ingaggiare pro player professionisti hanno potuto ugualmente prendere parte al campionato. Oggi tutte le squadre vantano un proprio team esports che vanta almeno un vero gamer sotto contratto. Insomma, l’ingresso della Lega nella sfera degli esports è stato tutt’altro che invadente e ha permesso anzi di cementificare il settore: gli sport elettronici si fondano pur sempre su videogame che non hanno un vero e proprio regolamento scritto e a questa categoria iniziano ad essere dedicate intere sezioni sui siti di scommesse al pari di quanto avviene con le scommesse sul calcio reale. La eSerieA è diventata così popolare che non mancano commentatori live, che si comportano come dei telecronisti propriamente detti sulle piattaforme online che trasmettono partite ed eventi.
Il calendario della eSerieA non corrisponde a quello del vero campionato. Questa differenza è legata anche a una questione di diritti, poiché alcuni club hanno accordi commerciali con sviluppatori di videogiochi diversi rispetti a quelli direttamente coinvolti nel progetto. La regular season si tiene dal 31 gennaio al 15 marzo con 2 gironi da 7 squadre che disputano sfide d’andata e ritorno. Il 28 e il 29 marzo sarà la volta dei playoff dai quali usciranno le formazioni che giocheranno le Final Eight tra il 18 e 19 aprile.