Pearson & Obata: insieme alla Libreria Open
BAO PUBLISHING SI DÀ IL CASO CHE HILDA E LA PARATA DEI PENNUTI – Forse il 26 settembre è ricordato dai più come l’anniversario di Dylan Dog, come il giorno della prima conferenza stampa Bonelli. Ma non è l’unica cosa bella che è successa…
Ci piace da morire portarvi a conoscere i nostri autori.
Con queste parole, apparse negli scorsi giorni sulla loro pagina Facebook, l’editore milanese BAO Publishing annunciava l’evento organizzato alla libreria Open dove sono stati presentati, in anteprima nazionale e alla presenza degli autori, due importanti titoli di prossima pubblicazione in Italia: “Hilda e la Parata dei Pennuti” di Luke Pearson e “Si Dà Il Caso Che” di Fumio Obata.
Se il primo è già molto conosciuto per le avventure della furbissima bambina dai capelli blu, del secondo se ne fa ultimamente un gran parlare (gli abbiamo anche dedicato un approfondimento che potete leggere qui). Si dice che il suo “Si dà il caso che” sia l’erede de “Il Nao di Brown” e al festival di Treviso è stato uno dei titoli rivelazione, facendo quasi sold out!
La libreria Open, a due passi da Porta Romana nel cuore di Milano, è caratterizzata da spazi aperti e un design moderno che risulta comunque accogliente. La sua struttura si presta alla perfezione a eventi come quello BAO, non a caso a ottobre ospiterà anche la presentazione del nuovo volume di Vanna Vinci “Il richiamo di Alma” (se ve la siete persa qui trovate l’intervista all’autrice). Il clima è disteso e rilassato, il pubblico non è troppo numeroso e si respira l’atmosfera di un incontro tra vecchi amici. Un instancabile Michele Foschini (che la sera stessa sarebbe partito per il TCBF) per l’occasione veste i panni del mediatore della serata, e senza perdere tempo dà il via alla chiacchierata con i due autori. Chiacchiere che potete vedere nel video.
Enjoy!
Come accade spesso agli incontri organizzati da BAO c’è ampio spazio per gli interventi del pubblico. In seguito a una nostra domanda a Pearson, su quale emozione prevalga al pensiero di iniziare a lavorare ad altro, una volta terminate le avventure di Hilda, veniamo a sapere che la sfida non è tanto legata alla ricerca di un soggetto ma piuttosto nel trovare uno stile grafico che sia lontano dalle sue influenze più immediate. Luke racconta infatti:
il tratto con cui realizzo le avventure di Hilda non è il mio stile naturale, e quando provo dunque a disegnare qualcosa di diverso, esso appare molto simile a quelle che sono le mie letture più recenti proprio in virtù dell’abitudine a lavorare su Hilda.
La ricerca quindi di un qualcosa che sia allo stesso tempo naturale, personale e diverso da quanto fatto prima è la vera sfida che stuzzica la sua creatività.
Quando chiediamo a Fumio di un suo possibile ritorno al mondo dell’animazione e di eventuali progetti riguardo la sua esperienza come volontario nella zona di Fukushima in seguito al tragico terremoto del 2011, l’artista risponde:
nel mio futuro tornerà anche l’animazione. Oggi insegno all’università e proprio la curiosità dei miei studenti verso questa forma d’arte mi stimola considerare un mio ritorno all’animazione, quanto a un progetto specifico però ad oggi non c’è nulla di definito a riguardo. Per quanto riguarda Fukushima, grazie per la domanda, è un tema a me molto caro, torno spesso in Giappone e sì, il mio prossimo fumetto parlerà proprio di questa esperienza.
Tra le tante cose raccontate resta il tempo di segnalare che nel 2015 BAO Publishing pubblicherà un’altra opera di Luke Pearson “Everything we miss” e una raccolta di racconti brevi di Fumio Obata intitolato “The incredible tale of the Soy sauce”.
E se ve li siete persi, questi sono i saluti che i due autori hanno dedicato ai lettori di C4C!
Un’ultima postilla, doverosa. L’articolo che avete letto è frutto di un lavoro a quattro mani con Marcello Bertonazzi.