[Esclusiva C4C] Bao Publishing: aspettando Sualzo (intervista)

nuovo-header-2014Abbiamo già parlato di alcuni degli ospiti stranieri che stiamo “Aspettando…” al prossimo Lucca Comics and Games al fianco di BAO Publishing (Paul Pope, Cameron Stewart, Fumio Obata), iniziamo quindi a toglierci qualche sfizio con quelli italiani. Oltre a Roberto Recchioni e Vanna Vinci (con cui abbiamo recentemente fatto una lunga e piacevole chiacchierata che ritrovate qui) troveremo Antonio Sualzo che è stato così gentile da rispondere ad alcune domande.

Enjoy!

Sualzo_Salone del libro Torino_2012

C4C – Ciao Antonio, innanzitutto grazie per questa chiacchierata e bentornato su C4Comic.
Ci hai già concesso, in passato, un’intervista in cui ci parlavi di Fermo regalandoci anche un disegno che è stato messo in palio per un concorso. Quest’articolo, però, serve per presentarti a chi ancora non ti conosce, o magari non così bene come vorrebbe. Spero mi perdonerai se alcune domande saranno un déjà-vu. Ti andrebbe di parlarci un po’ di te?
Sualzo – Certo!

C4C – Com’è nata la tua passione per il fumetto?
Sualzo – La mia passione per il fumetto nasce attraverso tre epifanie.
fumenti-immagine1La prima intorno ai sei anni, una copia del “Corriere dei piccoli” che papà posò sul letto dove io giacevo annoiatissimo e malatissimo. A pagina 6 c’era una storia della “Stefi” di Grazia Nidasio. Penso che ancora oggi io stia cercando di riprodurre quella “densità leggera” di racconto che trovavo in quelle storie. Dove in due tavole passava un mondo pieno di dinamicità ma anche di riflessione, un disegno che serviva lo storytelling in maniera esemplare. Poi avrei incontrato su quelle pagine un sacco di altri autori fondamentali, ma quello della Nidasio è l’imprinting più forte che io abbia mai avuto.

1093835_434876573293029_2092875031_oLa seconda verso i nove anni, il ritrovamento su uno scaffale della libreria di casa del numero 31 di Alan Ford “Il giorno della Befana”, probabilmente comperato qualche anno prima dal fratello maggiore. Magnus era dio e lì capii che i fumetti potevano essere disegnati da dio, avventurosi e far ridere tantissimo. Siccome lo trovai dietro ad altri libri, credetti che i miei genitori lo avessero nascosto pensando non fosse adatto a me, così non osai denunciare la scoperta (e nemmeno chiedere di comprami altri numeri) e tornai una ventina di volte di soppiatto a leggerlo, rimettendolo poi sempre al suo posto. Verso gli undici anni cominciai poi a collezionarlo e mentre scrivo ho qui davanti a me i primi 350 numeri.

33_vecchini-sualzo_672-458_resizeLa terza e definitiva epifania in età già post adolescenziale, un viaggio in Francia e la scoperta che la BD non erano solo Puffi e Asterix. A cominciare dal supremo Franquin fino al resto della banda de “Fluide Glacial”, Marcel Gotlib, Christian Binet, Claire Bretécher, Edika e tutti gli altri.

C4C – C’è qualcosa o qualcuno in particolare a cui ti ispiri?
Sualzo – Come metodo di lavoro non mi ispiro a nessuno in particolare anche se sono stato sempre curioso e interessato al modo di lavorare degli autori che ammiro, se invece intendevi dire quale sia la mia fonte di ispirazione, devo dire che è fortissimamente la realtà. Lo spunto autobiografico nelle mie storie non è un modo per reperire idee, ma la volontà di dare forma letteraria a delle necessità di racconto che premono decisamente alle mie porte.

C4C – C’è nel tuo lavoro un elemento ricorrente, o un aneddoto particolare che vorresti condividere con noi.
Sualzo – Prima di mettermi al lavoro, a volte per esigenze di continuità di stile (devo dire che capita soprattutto per l’illustrazione) mi capita di riguardare i vecchi disegni e invariabilmente il commento finale è sempre lo stesso: cacchio, ma prima disegnavo molto meglio!

Sualzo e Vecchini

Sualzo e Vecchini.

C4C – Vorresti parlarci di DisegniDiVersi e della tua collaborazione con Silvia Vecchini?

Una delle tavole che è possibile trovare sul blog.

Una delle tavole che è possibile trovare sul blog.

Sualzo – Disegni DiVersi è un progetto che nasce da un’idea che mi frullava in testa da un po’ di tempo: accostare la poesia, un mezzo che per me è un generatore di immagini potentissimo, e il fumetto che con le immagini compone la sua grammatica. Cercare di evitare la mera illustrazione del verso, quanto provare a scrivere un controcanto visivo del componimento poetico. In soldoni cercare di fare vedere anche agli altri cosa succede nella testa di un fumettista quando legge una poesia. Il fatto di condividere studio (e molto altro) con una poetessa che generosamente mi ha messo a disposizione un corpus di poesie che amo tantissimo, una poetessa che accetta di non saper nulla delle mie scelte e della realizzazione finché non le vede online come tutti, ha reso tutto molto divertente e facile, devo ammetterlo. Cercherò di esser fedele a questo esperimento e portare ogni lunedì, per chi vuole, sulle pagine del blog sualzo.tumblr.com una poesia racchiusa in una tavola a fumetti.

C4C – Sarai ospite di BAO al prossimo Lucca Comics & Games, presenterai i tuoi lavori passati ma c’è un nuovo titolo imminente, vero? Ti andrebbe di anticiparci qualcosa?
FermoSualzo – Sicuramente “Fermo” (qui la nostra recensione), il fumetto che ha ormai festeggiato un anno di presenza in libreria, mi accompagnerà anche a questa Lucca, ma, come hai ricordato, sarà affiancato dal nuovo libro che uscirà il 12 Settembre che mi vede sempre in collaborazione con Silvia Vecchini. “Gaetano e Zolletta – Un posto perfetto” sotto l’etichetta Ba-Bao che raccoglie le proposte per un pubblico di piccoli lettori, è il primo libro con protagonista Gaetano, l’asino che ormai da anni compare sulle pagine della rivista GBaby, qui con un’avventura tutta nuova e con un partner – Zolletta – che fa il suo debutto e che ci pare destinato ad accompagnarlo a lungo.maquette1È una piccola apologia sul valore del tempo condiviso, con un bel po’ di divertimento nel disegnare che spero si trasmetta a chi lo leggerà.

C4C – Hai altri progetti in cantiere oltre a quelli targati BAO?
Sualzo – Devo dire che in BAO ho trovato un ambiente così ricettivo alle mie proposte, che i miei progetti fumettistici diventano BAO quasi immediatamente dopo che li ho pensati. Anzi, non vedo l’ora di poter fare un annuncio a cui tengo veramente moltissimo… Manca ancora un poco!fermo-2

C4C – Se permetti alcune domande, un po’ di rito, e un po’ più personali: c’è qualcuno in particolare con cui ti piacerebbe collaborare ma non si è ancora presentata l’occasione?
Sualzo – Ci sono molti autori che apprezzo tantissimo e che col tempo ho avuto anche la fortuna di avere come amici, ma così a bruciapelo mi vengono in mente subito due nomi: Paolo Bacilieri e Davide Reviati. Per me l’ipotesi di collaborazione può nascere solo se c’è una profonda affinità emotiva e, oserei dire, esistenziale (forse si era capito, basta rileggere le risposte qui sopra) e con Davide e Paolo sento che potrebbe funzionare. Non chiedermi né come né su quale progetto, non ci ho davvero mai pensato, ma credo sarebbe molto bello, per esempio, scrivere una storia e vederla disegnata da uno di loro due.

fermo-1C4C – Quale dei tuoi fumetti ti ha reso più orgoglioso? E ce n’è uno in particolare di cui, invece, non ti senti particolarmente soddisfatto?
Sualzocov-prova-matita-maron – Altrove ho più volte ricordato della fatica che mi costa fare fumetti. Una fatica cui non intendo rinunciare, sia chiaro, ma che prende veramente molta parte delle mie energie fisiche e mentali. Forse è proprio per questo che, arrivato alla fine di un libro e anche riguardandolo dopo che è passato del tempo, il ricordo di questa volontà strenua di portarlo alla luce, di consegnarsi  volontariamente alla fatica per così lungo tempo, va sopra alle inevitabili mancanze che ogni lavoro porta con sé. Le ingenuità, i difetti non sono nascosti e presto o tardi mi saltano agli occhi, ma il fatto di esser riuscito a trasformare una storia che abitava solo nella mia testa in un libro a fumetti mi lascia sempre molto soddisfatto. Inoltre ogni libro è un viaggio davvero lungo (finora mai meno di due anni) e per forza di cose si carica di significati per la mia storia personale.sualzo-fermo-imatti_emb8
“L’improvvisatore”, la prima volta che mi misuravo con un racconto lungo e l’emozione di vederlo pubblicato e apprezzato nel paese da dove venivano i fumetti che amavo di più in quel momento: la Francia.
“Fiato sospeso”, ancora una prima volta cercando di trovare la giusta misura per un racconto per bambini e ragazzi, in un momento in cui in Italia si erano molto rarefatte le proposte fumettistiche di questo genere.
“Fermo”, la necessità di andare più a fondo, per la prima volta lavorando a un libro con la sensazione che il mio editore lo stava realmente aspettando da me.

C4C – C’è un fumetto di cui vorresti essere tu l’autore, che è un modo per chiederti quale sia il tuo titolo preferito?
198592_1010382670162_9061_nSualzo – Uno solo? È davvero difficile. Se prendo come criterio il numero di riletture fatte probabilmente “Appunti per una storia di guerra” di Gipi. La recitazione dei personaggi, il ritmo, il disegno, tutto appare allo stesso tempo frutto di grande riflessione e di spontaneità quasi improvvisata. Il libro perfetto, col finale che ogni autore sogna di scrivere prima o poi.
(Forse questa è la prima intervista in cui non cito i miei numi tutelari Dupuy e Berberian, spero che gli dei siano benigni e che mi perdonino. Poi vado ad accendervi un cero come ogni sera.)

C4C – Ultima domanda: qual è la tua kryptonite?
Sualzo – I cetrioli! Colpa di un’indigestione da bambino, adesso anche solo l’odore può mettermi KO.

C4C – Grazie ancora per questa breve intervista. Ci vedremo a Lucca!
Sualzo – Grazie a te, a presto.a59c7513-50ed-4e71-99ab-0d94895416df

E se non ne avete ancora abbastanza, oltre a DisegniDiVersi Sualzo ha un blog personale: Io Disegno. Qui sotto invece godetevi il booktrailer, animato dall’autore, di Gaetano e Zolletta.