Che il 26 settembre fosse il Bonelli Day è stato chiaro a tutti: il mondo del fumetto, e non solo, pendeva dalle labbra della casa editrice, in trepidante attesa della loro prima conferenza stampa. Una location non a caso, il Blue Note, cara a Sergio Bonelli di cui si è commemorato il ricordo, vivido. Ormai i resoconti su quella giornata sono ovunque, e in fondo non servono. La scelta di trasmettere lo streaming prima, e il video su youtube poi, rendono qualsiasi commento superfluo.
Quindi cosa è possibile scrivere a riguardo? La mia personalissima esperienza.
Quando ho aperto la mail di Stefano Marzorati, ufficio stampa, e ho visto l’invito, sono rimasta incredula e un sorriso ebete mi ha accompagnato per una giornata intera come fosse una paresi. In fondo siamo un portale giovane, abbiamo appena superato i 1000 like, ci sono “testate” che sembrano imbattibili corazzate, ma l’invito l’hanno mandato anche a noi.
Ho preso la mattinata dal lavoro e mi sono tirata a lucido, varcando le soglie del locale con un senso di imbarazzo che mi ha accompagnato per buona parte dell’evento. Volti noti, per me, e io sconosciuta a loro, o almeno a molti. Vedo Roberto Recchioni (serve che spieghi chi sia?), e mi avvicino perché è familiare. Ridiamo insieme, sguainando i denti con sorrisi nervosi, io per i motivi già esposti, lui perché probabilmente sente sulle spalle un personaggio “pesante” come Dylan Dog. Neanche stavolta riesco a offrirgli il caffè che gli devo dalla lontana intervista di Sarzana.
Incontro Sergio Gerasi, disegnatore di Dylan Dog e non solo (qui potete leggere l’intervista che gli abbiamo fatto, e qui la visita nel suo Pseudostudio). Accolgo con entusiasmo l’arrivo di alcuni dei ragazzi della redazione BAO (conosciuti durante l’incursione nella loro sede che potete rivedere qui), e un po’ mi imbarazzo quando mi impongo di andare a salutare Franco Busatta, intravisto plurime volte, ma con conversazioni quasi rubate. Tutta la Bonelli è lì, o quasi, e potrei andare avanti per molto a elencarne i nomi.
La conferenza stampa inizia, e io mi godo ogni notizia, tutte tranne una. Devo rivelare che sono indietro con la lettura di Orfani, e mi sono alienata dal mondo per evitare gli spoiler. Io non sapevo com’era finita. E loro mi rivelano tutto. Mi dicono che nella seconda stagione il protagonista indiscusso sarà Ringo, che io davo tranquillamente nel mondo dei morti. Mi consolo poco dopo quando parlano della motion picture.
Guardatela!
L’apparizione di Sclavi che “santifica” il regno del Rrobe; il nuovo titolo di Gianfranco Manfredi, Adam Wild; le novità più o meno conosciute sul “nuovo” indagatore dell’Incubo, che nuovo non sarà perché non si tratta di un upgrade, al contrario di un ritorno alle origini, alla ricerca del significato che aveva la testata e il personaggio quando è stato concepito. Orfani; il padiglione tutto Bonelli al prossimo Lucca Comics e le tre variant di Gipi, Dell’Otto e Breccia; ma soprattutto le novità di una Bonelli che cerca, proprio come Dylan, di calarsi nella modernità del presente. Questo è forse ciò che mi ha maggiormente colpito, mantenersi una rocca di stabilità e tradizione cercando a piccoli passi di adeguarsi e addirittura far da rompighiaccio nell’innovazione. Una prova la mia presenza lì, la redattrice di un portale internet sconosciuto a molti. La presenza di youtubers accanto ai grandi delle testate giornalistiche, quelle “vere”.
È stata una bellissima esperienza, ma in fondo perché credere alle mie parole quando potete vivere sulla vostra pelle la conferenza stampa? È lunga ma merita, e come mi ha fatto notare a sorpresa una dolcissima Elena Casagrande, appaio alla fine, ignara che la telecamera stesse ancora riprendendo!
Enjoy!
La giornata era stata già piena di emozioni, abbastanza da soddisfare anche un drogato di adrenalina. Invece non era ancora finita. Oltre al bell’evento di BAO in cui avevo incontrato Luke Pearson e Fumio Obata (qui potete leggere quel che è successo) Bonelli mi aveva fatto un altro regalo: un invito all’esclusiva festa della casa editrice.
Sono arrivata vestita come la mattina, sentendomi davvero inadeguata considerando che la prima persona incontrata è stata un Recchioni in smoking. L’inadeguatezza è passata presto, l’alcol ha aiutato e poi faccia tosta una, due, tre volte, alla fine neanche ci pensi più: ti adegui e ti mischi a quei volti simpatici dai nomi altisonanti. Ti trovi a brindare con un cordialissimo Mammucari, a scambiare battute con Usai come lo conoscessi da tempo immemore, oppure a sentire l’amichevole abbraccio di Mari che, dal vivo, di oscuro sembra avere davvero poco. Ne potrei nominare tanti altri, e non basterebbero gli aggettivi. Bonelli è una grande famiglia, un ambiente positivo e accogliente, capace di farti sentire a casa.
Quindi per concludere questo mieloso articolo vorrei solo ringraziare chi mi ha permesso di passare una giornata che difficilmente dimenticherò, nella speranza di aver trasmesso anche a chi sta leggendo un briciolo di questa magnifica esperienza, così speciale da sembrare irreale.
In fondo però, Bonelli è la fabbrica dei sogni. Potevo aspettarmi di meno?
Starcomics ha rilasciato sul proprio sito le prime pagine di As The Gods Will 1,…
EW ha annunciato che lo scrittore Mark Millar sarà affiancato dal vincitore del premio Eisner Sean…
Il Festival Internazionale di Fumetto BilBOlbul arriva quest’anno all’ottava edizione e cambia pelle, sull’onda degli…
Non appena sussiste il pur minimo sospetto che da qualche parte possa esserci dell’oro, o…
Davide La Rosa, vulcanico autore del successo Suore Ninja, di cui potete leggere la nostra…
In occasione dell’uscita dell’edizione deluxe di Patagonia, a opera di BAO Publishing, abbiamo deciso di…